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Nella cittadina del primo miracolo di San Benedetto, un esempio di valorizzazione delle identità territoriali quindi “Affiliamo il gusto”!

In questo periodo di insicurezze, di attentati, di paure, di golpe probabilmente fasulli, di crisi finanziarie più o meno pilotate da lobby e potentati.

In questo periodo in cui, nonostante tutto, corriamo a cercare un Pokemon, dove la forma di come apparire diviene fondamentale a discapito della sostanza di come essere che, oramai, conta quasi zero.

In questo momento in cui tutte le forme sociali sembrano divenire liquide, ad uso e consumo dell’opportunità creatasi al momento.

In questo calderone instabile dove sembriamo essere immersi tutti inconsapevolmente, c’è ancora chi cerca di ancorarsi a qualcosa di reale, di sedimentato nel territorio, chi vuol sottolineare che essere consapevoli di avere una coscienza identitaria, sostanzia la forma evolutiva del nostro pensiero “globalizzato male”, migliora il nostro essere, offre spunti creativi e, fissa un punto fermo di tutela delle differenze identitarie, assolutamente non razziali, diversità che rendono vera, reale, effervescente e consistente, la volontà di scoprire e condividere i tratti molteplici di chi trasferisce, rinnovandoli, tali argomenti che altrimenti, andrebbero persi.

Ecco che allora gli esempi più interessanti provengono dai piccoli paesi, dove sicuramente gli scrigni di coscienza identitaria rimangono tali, contro tutto e, nonostante tutto.

Affile, la piazza
Affile, la piazza

Ad Affile accade che, uno dei primi vitigni autoctoni riconosciuti con la Denominazione di Origine Controllata, il Cesanese di Affile, sia stato rimesso in produzione circa una quindicina di anni fa da alcune cantine nate con la volontà di dar spazio oggettivo ad un’identità territoriale, che si mostrava con la volontà di riaffacciarsi per ristabilire un equilibrio di differenze sostanziali.

Allora non poteva essere più azzeccato il gioco di parole che tramuta in verbo il nome di una bella cittadina nella provincia di Roma, Affile dove si “affilano” le armi giuste, cioè quelle della conoscenza e del gusto. Proprio in quella terra di miracoli benedettini e di tradizioni identitarie, un messaggio teso a condividere e preservare la cultura locale in un bel confronto tra le identità italiane.

Un sabato all’insegna della riscoperta di pezzi di cultura enologica e gastronomica, un momento per arricchire la conoscenza di alcune eccellenze italiane.

L’evento si tiene nella giornata di domani, Sabato 23 luglio 2016

Info: Comune di Affile, pagina facebook di “Affilando il Gusto”

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