fbpx

Il film parla di come sia stato possibile plagiare le menti del popolo a livello globale, in maniera subdola e furtiva da parte delle istituzioni ed organizzazioni multinazionali. 

Il messaggio è semplice e diretto, narra come possano essere pilotate le nostre scelte economiche, sociali e private della nostra vita.

Questa pellicola anticipa le incongruenze della globalizzazione e, a riguardarla oggi, impone una riflessione seria riguardo i cambiamenti degli ultimi 30 anni. 

Mutamenti radicali delle abitudini, diversi modi di vivere, plagiati da un sistema subdolo di condizionamenti, quasi invisibili che agiscono in maniera inconsapevole nel processo mentale di costruzione delle scelte, insomma quanto influisce e sia eccessivamente invasivo il “consumismo” sulla vita ti tutti.

Essi vivono, dal passato uno sguardo al presente
Essi vivono, dal passato uno sguardo al presente -foto da fonte internet

ESSI VIVONO John Carpenter (1987)

Il tutto si svolge in una cittadina imprecisata al sud degli Stati Uniti, dove due tizi, un bianco ed un nero si incontrano, lavorano presso un’impresa edile e vengono accolti in una comune per senza tetto.

In questa struttura danno una mano a fare anche i lavori più pesanti vista la loro mole corpulenta. Un giorno uno di loro si imbatte in una cosa sospetta ed incuriosito vede degli scatoloni contenenti occhiali da sole, apparentemente innocui, ma che se indossati, vedono cose strane e straordinarie.

Alcune persone appaiono come scheletri pensanti ed altre rimangono allo stato umano. Il tutto delineato dal fatto che le persone più abbienti sono raffigurate in immagine scheletrica, mentre le persone umili rimangono se stesse, questo lo porta a porsi domande.

Con questi occhiali è possibile leggere testi nascosti all’interno di giornali o manifesti pubblicitari che apparentemente sono semplice pubblicità

In realtà nascondono messaggi subliminali di tutt’altro genere che plagiano le menti, in maniera subdola, condizionano vite, e sembrano essere scritti da un’entità imprecisata, mimetizzata sulla terra da forme di vita non identificate, nascoste fra gli umani.

Lo scopo dei due protagonisti è quello di scoprire chi sia quest’entità.

I messaggi vanno da ”SPOSATEVI E PROLIFICATE” a “OBBEDITE E SOTTOMETTETEVI”, nessuna possibilità di scegliere, una cabina di regia nascosta che indica ricorrentemente cosa fare.

Il regista dimostra palesemente come questa “ENTITA’” rappresentata nel film sia un’allegoria dei poteri forti, banche e multinazionali, che in maniera assoluta controllano il mondo attraverso tutti i settori essenziali alla sussistenza dell’uomo moderno, dai bisogni alimentari a quelli energetici, cioè tutto quello da cui dipendiamo per poter sopravvivere.

Essi vivono, dal passato uno sguardo al presente
Essi vivono, dal passato uno sguardo al presente -foto da fonte internet

Qui Carpenter ha voluto sottolineare e lanciare un allarme critico ed eloquente al presente di oggi, e lo fa appena ne osserva le avvisaglie 33 anni prima, nel 1987 in piena “bit Generation”, cercando di avvertirci su come il mondo sarebbe cambiato per tutti. 

Non è difficile infatti collegare questi messaggi inconsci con gli attuali strumenti di comunicazione attuali, dai social media, al continuo bombardamento mediatico, su web, tv e giornali, che proliferano di pubblicità ingannevoli e spingono ad avallare un consumismo sfrenato del superfluo. 

L’essere umano ridotto ad uno stato catatonico di esaurimento nervoso. 

Una società frenetica con troppi mezzi ma senza scopi, bella all’apparenza ma, vuota e priva di contenuti nella sostanza.

Solo la gente comune rimane immutata dietro al filtro delle lenti, ma è comunque sottomessa da questa oligarchia di potere asfissiante.

Carpenter ci vuole stupire facendoci aprire gli occhi attraverso il suo marchio di fabbrica fantascientifico.

Se scaviamo a fondo nel contesto e nel contenuto della storia, possiamo estrapolare delle realtà a noi fin troppo vicine che ci portano inevitabilmente a riflettere su noi stessi e su come oggi la nostra vita stia cambiando. 

Secondo voi in meglio o in peggio?

Pezzo a cura di:
Commenti di Facebook