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Felicità non è uguale alla crescita dell’economia italiana che sarà “quasi piatta” nei primi tre mesi del 2008 (+0,1%) per poi riprendersi in maniera “graduale ma modesta” nei trimestri successivi (+0,2%, +0,3%, +0,3%), chiudendo l’anno con un +0,7%. E’ quanto afferma la Commissione Ue nel rapporto in cui sono contenute le nuove stime sull’andamento del Pil dei principali Paesi dell’Ue.

Nel mondo non occidentalizzato, ad esempio in Bhutan, hanno un sistema di economia leggermente diverso dal nostro (fonte Wikipedia):

“Il caratteristico approccio bhutanese della massimizzazione della Felicità Interna Lorda (Gross National Happiness), proposto dal re Jigme Singye Wangchuck negli anni ’70, costituisce il principio guida dello sviluppo. Forma la base per individuare la direzione da preferire alle altre e ha governato gli sforzi per il miglioramento degli standard di vita, incluso il benessere spirituale e la preservazione dei valori culturali e dell’ambiente fisico.

Il concetto proposto dal re indica che lo sviluppo è costituito da più dimensioni rispetto a quelle associate al Prodotto Interno Lordo, e che lo sviluppo dovrebbe essere considerato come un processo che cerca di aumentare la felicità piuttosto che la crescita economica. La Felicità Interna Lorda pone la persona al centro dello sviluppo riconoscendo che l’individuo ha bisogni di natura materiale, spirituale ed emozionale.

Sono cinque le tematiche o gli obiettivi che vengono considerati come potenti strumenti per dirigere il processo di cambiamento; essi includono: lo sviluppo umano, la governance, lo sviluppo equilibrato ed equo, il patrimonio culturale e la conservazione dell’ambiente.

I cinque obiettivi principali non solo rendono il concetto di Felicità Interna Lorda più concreto, ma contengono anche il principio guida a cui è stata data grande importanza per assicurare nel futuro al Paese indipendenza, sovranità e sicurezza.”

Il Pil infatti non misura tutto quello che c’è da misurare. Per esempio: se un bimbo va all’asilo, i genitori pagano il servizio della scuola e la cosa viene registrata dal Pil. Si muove denaro; se il bimbo invece sta col nonno, e ci sta bene, il Pil non lo sa. Lo stesso processo io l’ho riscontrato prorpio con la rassegna “Musica della Scuola”. Le scuole sono felici di partecipare ma gli amministratori non lo sanno o fanno finta di non sapere ! Loro spendono parole solo per mostre milionarie è ovvio !!! Per cui il tentativo di poter abbinare felicità al proprio lavoro è sempre più improbabile in generale nel nostro occidente a meno che non si inizino a considerare anche altre forme di misurazione economica avvicinabili alle attuali.

Siamo proprio sicuri che il sistema occidentale sia proprio il migliore? Dal Bhutan parte un messaggio per il mondo intero: il benessere di un Paese non dipende solo dalla quantità di merce che esce dalle fabbriche o dai soldi che girano. Ben vengano altri modi per misurare la felicità di un popolo!

P.S.: il re attuale del Bhutan si chiama Jigme Khesar Namgyal Wangchuck è nato a Thimphu il 21 febbraio del 1980. E’ il più giovane capo di stato del Pianeta. Quasi quasi chiedo asilo politico al Bhutan. In questi giorni cerco la felicità ma è sempre più facile che le cose della vita la strappi via.

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7 Responses

  1. […] Senza passato senza futuro, in mezzo ad uno stagno finto, di fronte al cesso, modellati a piacere dal potente di turno. Mi alzo dalla tazza, con glutei e quadricipiti addormentati ed indolenziti, tiro lo sciacquone, penso al prossimo commento,  mentre sogno di essere una rosa, di quelle nere, quelle che profumano l’aria. Cerco di afferrare la vita per raggiungere un angolo di felicità. […]

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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