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zucche in Irlanda anche se la loro tradizione parte dalla rapa

#halloweenisirish (Halloween è in Irlanda) è l’intelligente hashtag dell’ente di promozione del turismo Irlandese. Un modo semplice ma efficace per raccontare, o meglio fornire spunti di racconto, su questo splendido Paese. Una serie di notizie e curiosità su cui poter focalizzare l’attenzione, tutte chiaramente made in Ireland.

Decido di stare al gioco, apro i link, anche perché non sono mai stato in Irlanda e mi piacerebbe farla diventare una prossima meta di viaggio. Subito mi tuffo nell’elenco dei piatti tipici irlandesi per Halloween. Rimango piacevolmente colpito dal “Colcannon” un piatto della tradizione irlandese (link alla ricetta), leggo la ricetta di cavoli e patate lesse ripassate col burro in padella e mi sorprendo per quanto questa ricetta sia simile ai “cavoli strascinati”, un piatto della tradizione invernale proprio dell’alto maceratese.

Allora inizio a verificare quante contaminazioni celtiche ci sono state in questa parte d’Italia, lo stesso termine Appennino che deriva dal culto celtico del dio Penn, inoltre molti altipiani propri dei Sibillini, rimandano all’idea di paesaggi irlandesi. Propri di questa zona sono diversi eventi come il Montelago Celtic Festival, promosso, fra l’altro, come il festival della Terra di Mezzo. Inoltre sono tanti i ritrovamenti archeologici che testimoniano lo stanziamento dei Senoni in gran parte dell’Italia centrale.

Allora #halloweenisirish ma il cuore appenninico d’Italia ha molto in comune con l’Irlanda. I ceri sui davanzali accesi per tutto il mese di Novembre sono una tradizione molto sentita al di là della moda di Halloween, durano tutto il mese di novembre è testimonianza devozionale cristiana del culto dei morti, di contro l’idea della zucca illuminata ed incisa, è quella decisamente pagana che si rifà alla leggenda di Jack O’Lantern che astutamente sconfisse il diavolo, ma fu rifiutato sia in paradiso che all’inferno e quindi costretto a vagare in eterno con una rapa accesa ad illuminargli la via. Le visite ai cimiteri il giorno dopo di Ognissanti, sono origini chiaramente cristiane sul culto dei morti, in Sardegna la tradizione intorno al culto di Sant’Andrea collega storia pagana a cristianesimo.

Tuttavia dai ricordi dell’infanzia di mio padre, apprendo che era usanza mettere una zucca illuminata fuori casa per esorcizzare la morte e l’arrivo del mese che la contempla, Novembre. Dietro al cero, alla zucca, vicino a tradizione cristiana e pagana che si mescolano, mi sono fatto preparare da mamma i cavoli strascinati come li faceva nonna, così in un piatto solo mescolo usanze celtiche irlandesi e appenniniche.

Cavoli strascinati fatti a casa secondo tradizione del centro italia

Cavoli strascinati fatti a casa secondo tradizione del centro italia

I Cavoli Strascinati

Ingredienti: Due patate lesse, un cavolo verza, guanciale, lardo o strutto, aglio, sale, pepe e rosmarino.

(la differenza sta nell’uso della cipolla invece dell’aglio nel Colcannon irlandese e del burro al posto del lardo o dello strutto)

La preparazione è la stessa. Lessate le patate e il cavolo versate in padella con gli altri ingredienti, dopo aver reso leggermente croccante il guanciale, aggiustate con sale e pepe e servite.

Buon Halloween a tutti!

#HalloweenIsIrish

#HalloweenIsIrish link per info:  ireland.com

 

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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