fbpx
attraversamento ubriachi

pericolo! ...attraversamento ubriachi

Oggi non scrivo io, ma inserisco un “bel pezzo “di un ” brutto comunista”. Leggetelo, io lo condivido in pieno. Lo metto perchè ho visto nella lettera una critica interessante alla società che vive nelle nostre zone. A proposito non iniziamo a far discorsi tipo “soliti comunisti” ecc.

Il 5 agosto scorso ad Esanatoglia è entrata in vigore l’ordinanza del Sindaco Pizzi che vieta la vendita o la somministrazione di bevande alcoliche dopo le ore 24 a persone di qualsiasi età. Nell’ordinanza vi è scritto che tale provvedimento si è reso necessario a causa della “situazione di degrado ambientale” e del “grave condizionamento della qualità della vita”. Giudichiamo un provvedimento di urgenza di queste dimensioni, inadatto come risposta alle serie problematiche giovanili relative all’abuso di alcool, ed inadeguato per una cittadina di circa 2000 abitanti.
Per affrontare con serietà il problema, bisognerebbe iniziare a dire che i ragazzi escono da casa, nella maggior parte dei casi, già con la chiara idea in mente di bere bevande alcooliche e che i bar non sono luoghi di perdizione dove si viene travolti dagli eventi …, anche se questo alle famiglie non piace.

Usare la proibizione e la repressione in modo unilaterale non elimina il problema, ma lo nasconde, creando un mondo sommerso non visibile, ma ben più pericoloso.
In un piccolo paese come Esanatoglia, consentire al ragazzo sopra i sedici anni di bere in luogo pubblico, vuol dire lasciarlo all’interno di una comunità dove diverse realtà si incrociano, fungendo esse stesse da limite, inducendo una minima forma di autocontrollo; inoltre l’importanza del bere è subordinata al momento di aggregazione (“Vado al bar per stare con gli amici e bevo”). Indurre il ragazzo ad auto emarginarsi in luoghi lontani dalla comunità, vuol dire lasciare il gruppo in balìa di se stesso, inoltre il bere assume lo scopo primario dell’aggregazione (“Vado in quel luogo con gli amici per poter bere”), facilitando il passaggio dall’uso all’abuso cronico.

Per quanto riguarda i maggiorenni, il provvedimento, se non preso in larga scala territoriale, oltre che insensato è addirittura irresponsabile. Pensate a quante persone non rinunciando a farsi un altro bicchiere, migreranno dopo la mezzanotte nelle cittadine limitrofe, in special modo Matelica, così non avremo solo gente alticcia o ubriaca in giro per le vie, ma alla guida di un auto. Nell’ordinanza si parla di salute, sicurezza ed incolumità pubblica… non ci sembra questo il modo migliore per tutelarla.

La crisi che attanaglia la zona del fabrianese colpisce già le attività economiche come bar, pizzerie e ristoranti. Come può non essere un deterrente per i clienti di tali esercizi, il fatto di non poter bere neanche la classica “birretta” insieme alla pizza dopo la partita di calcetto con gli amici il venerdi sera o in altre occasioni? Perché uno dovrebbe spostarsi dalle cittadine vicine sapendo di andare incontro a tali limitazioni, andando dove non è possibile prendere nemmeno il classico “ammazzacaffè”?

Fra le varie giustificazioni date all’ordinanza in questione, vi è il fatto che alcuni ragazzi in preda all’effetto dell’alcool, nelle ore notturne darebbero luogo a schiamazzi. Non sarebbe più logico intervenire sullo sparuto gruppo che produce tali schiamazzi piuttosto che sull’intera popolazione che, se pur senza colpe, vede così lesa la propria libertà individuale? O forse vale il concetto “punirne 2000 per educarne 30?

Questa ordinanza non sarà ne giusta ne appropriata, ma sicuramente è conveniente dal punto di vista politico. Qualora l’ordinanza, come spesso succede in questi casi, non venga rispettata, tutto continuerà nella norma, la gente quasi la dimenticherà, ma chi la emessa ha già avuto spazi sui quotidiani locali e nazionali come paladino della politica proibizionista che imperversa nel nostro Stivale, anche se a discapito dell’immagine di una cittadina che invece avrebbe bisogno di ben altra pubblicità.
Qualora l’ordinanza venga effettivamente applicata, gli abitanti del luogo disturbati da quel fatidico degrado ambientale diranno: “finalmente pace e tranquillità, hai visto che bravo chi ha emesso quell’ordinanza, non ci sono più ragazzi col bicchiere in mano per le vie del centro (che conta poche case)” non facendosi però un’altra domanda, riguardo quei giovani che rifiutano di pensare possano essere i propri figli o nipoti: “ma se ‘sti ragazzi non stanno nel nostro piccolo borgo e neanche a casa…., ma ‘ndo stanno?”

Il percorso per un allontanamento della gente dall’abuso di bevande alcooliche è più complesso, ma in borghi delle dimensioni di Esanatoglia, l’amministrazione comunale, a nostro giudizio, potrebbe raggiungere ottimi risultati, se cambiasse atteggiamento riguardo al problema. Bisogna preoccuparsi di creare contesti aggregativi alternativi allo “sballo”, con formazioni associative ed eventi, che non rileghino il ragazzo con età a rischio in un ruolo marginale, ma al centro delle attività, cercando di andare incontro alle sue aspettative. Utilizzare lo sport, la musica, le attività culturali, chiedendo partecipazione e non solo presenza, ci sembra possa essere un grosso passo avanti.

Sandro Carucci
Comunisti Italiani
Segr. Matelica-Esanatoglia

Commenti di Facebook

3 Responses

  1. Proibizionismi a parte, che personalmente ritengo siano per nulla educativi……..chi di noi almeno una volta nella vita non ha fatto una cosa proprio perchè incapace di resistere a rispettare il divieto? 😉
    Ha ragione questa persona, il modo migliore per non far buttare sull’alcool un giovane, che per definizione ha tutta una vita davanti e tanta voglia di fare e “sognare”, per cui ha tante altre alternative è quello di creargli degli “sfoghi” dove riversare la sua voglia di fare, sfoghi che siano fruttiferi, che lo rendano un adulto più intelligente, più sensibile, mentalmente “attivo”…….. Poi c’è anche un discorso di modelli errati di vita, propinati dalla società e dai mass-media, da non trascurare……..a partire dalla pubblicità di alcune bevande acooliche, che si propongono in modo divertente e positivo, e non disincentivano sicuramente l’uso di alcool come modello trendy di vita..

    Un abbraccio forte, 🙂

    Ema 🙂

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Marco Costarelli - Logo -
Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

Categorie