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questa foto l'ho scattata a Camerino poco dopo le scosse

La totale mancanza di conoscenza reale dei disagi nelle zone terremotate è evidente nelle risposte istituzionali o similari, si percepisce chiara e nitida la desolante ignoranza politica motivata da una partitocrazia inutile, che pone basi esclusive di discordia e taglia in due la società; il popolo e l’elite. Sarebbe la sceneggiatura di un film comico o di un nuovo ‘Pulp Fiction’ tanto per scomodare Tarantino (scrissi un pezzo tempo fa intitolato pulp sisma) ma è tragedia reale per tante, troppe persone.

Da quella specie di delibera regionale con cui si obbligava i comuni a controllare e dichiarare abusivi i moduli provvisori fatti in autonomia dagli stessi terremotati, ai contributi per autonoma sistemazione che di fatto, credo, nessuno ne abbia visto ancora il becco di un quattrino, era percepibile un segnale netto d’incapacità istituzionale anche nella forma di comunicazione imboccata da certi dirigenti che hanno mostrato addirittura le loro contrarietà verso chi, senza chiedere nulla sta cercando di rendersi utile. Allora ecco gli “specialist” a libro paga per progetti di marketing turistico della stessa Regione via a commentare come manco fossero Zuckerberg, che la neve porta engagement dai loro uffici riscaldati dai soldi di tutti, postando foto di Urbino innevata o altre maestose bellezze statiche su Instagram e, pontificando tra loro, cercando motivazioni mediatiche, scrivendo su Facebook come si possano considerare elementi di profilatura interessanti gli “i like” messi nella pagina Marche Tourism da profili asiatici.

Ora con tutto il rispetto per chi lavora di turismo vero ed ha rapporti diretti con chi visita queste zone, mi chiedo come sia possibile che la Regione Marche possa tenere a libro paga collaboratori di questa enorme inutilità. E non venite a parlare di tecnicismi mediatici perché sono stupidaggini in questo momento, pure e semplici prese per il culo come la maggior parte delle azioni di promozione messe in atto da enti disastrosi come la Regione. Mettere una foto della ‘Moretta di Fano’ o anche del ‘Ciauscolo’ in un sito istituzionale avrebbe senso se questo ricordasse un progetto, un evento, sostenesse un principio, portasse con se un contenuto, o facesse leva su uno spazio emozionale concreto!

Ma il post di una bella foto rimane solo fine a se stesso e ti fa raccogliere i “mi piace” dei nostalgici o da quelle ‘profilature’ asiatiche che non credo siano assolutamente interessanti per il mercato turistico regionale, con tutto il rispetto per il Bangladesh o similari.

Comunque, lasciamo da parte il lato tecnico, facciamo il punto su come si rivolge questa gente verso coloro che si propongono di sostenere le popolazioni colpite.
Gesti di dissenso, di negatività, di ‘non serve’, di ‘non fatelo’, ‘le Marche non sono solo il terremoto’. Invece di far leva sul “venite a vedere come siamo messi e aiutateci a rimettere insieme le nostre economie e le nostre comunità”, questi sciacalli mediatici, pagati dalle tasse di tutti, questi apparati inutili della comunicazione turistica regionale ti dicono che le Marche sono altro e non sono solo terremoto. Senza vergogna, immedesimati completamente nel ruolo che hanno.

Allora io propongo che i soldi stanziati per questi pseudo professionisti inutili, siano immediatamente distribuiti agli sfollati che rappresentano identità reali, siano megafoni per quei piccoli ma grandi sindaci che ogni giorno cercano di farsi ascoltare, per gli allevatori martoriati che erano, sono e saranno i veri motivi di viaggio, rappresentando una realtà vera, viva e non virtuale. Si dovrebbe raccontare quello che si vive con la lealtà di immagini che, se occorre, possono essere anche crude, ma sicuramente vere e spesso allegre nonostante tutto, come i cuori aperti della gente di montagna, anche e soprattutto nella disgrazia che si sta vivendo.

Altro che foto inutili o pubblicità di cieli limpidi in tv che in questo periodo sono utili solo come tornaconto da mostrare ai politici idioti di turno!

Quindi Ceriscioli e compagnia, rendetevi conto chi siete e chi avete attorno!

p.s. guardate bene la foto, l’ho scattata a Camerino dopo la scossa di Ottrobre, manco a farlo apposta c’erano i Forestali in prima linea. Meritano rispetto queste persone!

Commenti di Facebook

6 Responses

  1. Una terra martoriata dal terremoto ed il suo bisogno, la sua voglia di risollevarsi, ricostruendo e (aggiungo io) preparandosi al terremoto prevenendo i suoi danni…
    Sì le marche non sono solo terremoto, ma sono anche i terremoti e la distruzione che portano…non credo nessuno lo potrà più ignorare come nessuno ignora le alluvioni in liguria, i suoi morti, i danni alle case ed alle attività commerciali…quegli edifici che furono costruiti sui fiumi…

    Tutti sanno ma siamo soli con noi stessi come sempre nella storia, perché ognuno coltiva il suo orticello, a partire dal vicino di casa, e questo chi amministra la cosa pubblica lo sa e ne approfitta…

    • Quanto è vero. Siamo il bel paese ridotto a macerie per via di un sistema che ci rende solo degli struzzi con la testa sotto la sabbia. Siamo tutti colpevoli ogni volta che ci giriamo dall’altra parte ogni volta che non sosteniamo le nostre opinioni se queste sono importanti per tutti! Ti voglio bene e tu sei grande. Un abbraccio fortissimo. 🙂

  2. Hai ragione marco, capisco che di chiacchiere e critiche se ne fanno anche troppo, ma non se ne può fare a meno soprattutto quando vedi la situazione peggiorare di anno in anno, quando nei giornali c’è un rincorrersi di statistiche alberghiere false …e io e te ne sappiamo qualcosa di cosa, voglio, dire….La nostra è una regione senza progetti ,, che si affida al primo stratega che manda il partito, ….e potrei continuare ma non serve a nulla criticare, qui c’è in ballo un progetto ben preciso di impoverimento della montagna, la montagna costa e non rende. Chi se ne frega delle radici dei nostri avi, chi se ne frega dei borghi storici, delle innumerevoli chiese, piene di opere d’arte che qualche cretino di nostro antenato è andato a costruire proprio in quel posto così scomodo Via Via ….andatevene tutti sulla costa…non c’è neve…strade larghe,.. collegi elettorali comodi e ben meno complessi da raggiungere …e poi vuoi mettere, niente puzza di piscio di pecore o vacche….magari un po di pulviscolo da inquinamento, ma li ci penseranno, a far si che i parametri si sistemino in modo…salubre, vuoi mettere

  3. Ti ho promesso un commento e ho mantenuto la promessa…

    Aggiungo che se solo ci rendessimo conto che la famosa “lotta per la sopravvivenza” non è la “lotta” del singolo contro tutti ma la “lotta” della comunità per la sopravvivenza che parte dalla solidarietà, dall’empatia e dall’ annullamento degli egoismi, allora capiremmo che solo tenendoci per mano possiamo sopravvivere…
    Nessun “leviatano”, ma usciamo da casa e guardiamoci attorno senza paura!

    Un abbraccio a te e ti voglio bene anch’io, sempre e sempre più se è possibile più di questo

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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