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“La moglie più bella” di Damiano Damiani (1970), il passato che legge il presente.

Da oggi iniziamo sul blog una piccola rubrica di quei film vintage, spesso sconosciuti, che personalmente sto iniziando a rivedere, per via delle tematiche che toccano, per le inquadrature semplici e d’impatto, pellicole da guardare nuovamente perché, in fondo, raccontano temi, spesso, ancora attuali.

Le recensioni sono a cura del mio amico Samuele Fratoni, un grande appassionato di cinema e di auto. L’idea di fondo è quella di cercare di ricominciare a focalizzare contenuti del presente mirando lo sguardo al passato, cercando di sottolineare quanto il cinema soprattutto quello nostrano abbia contribuito a dare una lettura dinamica della società ed in certi casi ancora attuale.

Come primo film abbiamo scelto “La moglie più bella”, un film di Damiano Damiani del 1970, per due motivi principali. Il primo perché è stato girato a Cinisi e territori circostanti, devastati nel 1968 dal terremoto del Belice, la pellicola è stata girata due anni dopo e, i sottoscritti recensori (io solo in parte), vivono nelle Marche dentro al cratere del terremoto del 2016, dove le location si presterebbero nonostante gli oltre 4 anni passati dal disastro, ad una eventuale sua riedizione in chiave nostrana. Il secondo motivo invece, è per rendere omaggio al maestro Ennio Morricone passato oggi a miglior vita, che ne ha curato la colonna sonora.

"La Moglie più bella" Locandina - fonte Internet
"La Moglie più bella" Locandina - fonte Internet

Passiamo ora alla recensione del film a cura di Samuele.

In un paese della Sicilia anni ‘70 una ragazza di umili origini viene avvicinata dal nipote di un boss della mafia locale

Si invaghisce di lei nonostante la sua giovane età, in fretta e furia si fanno i preparativi per le nozze con i relativi convenevoli, al momento fatidico del giorno delle nozze lei comincia ad apprendere che avrebbe dovuto fargli da “serva” per tutta la vita e ci ripensa.

"La moglie più bella" Ornella Muti e Alessio Orano - fonte Internet
"La moglie più bella" Ornella Muti e Alessio Orano - fonte Internet

Lui ferito nell’orgoglio e per non fare brutta figura con la sua famiglia la sequestra ,la violenta e la minaccia per farle cambiare idea ma lei non cede e lo denuncia ai carabinieri contro il parere dei genitori e conoscenti e rimane sola contro tutti in una battaglia per far valere i suoi diritti sia etici che morali.

Ambientato in una Sicilia piena di pregiudizi ed omertà, Damiani ricrea una situazione basata su un fatto realmente accaduto prendendo protagonisti alle prime armi con un Alessio Orano che rimane nel ruolo senza osare troppo e, per la prima volta davanti alla macchina da presa, una Ornella Muti ancora quindicenne che si rivela un’attrice prodigiosa ed all’altezza del ruolo molto difficoltoso da interpretare ma lo fa egregiamente.

"La Moglie più bella" - foto panorama comune di Cinisi -PA-
"La Moglie più bella" - foto panorama comune di Cinisi -PA-

Film duro che tocca tematiche concrete in una realtà ottusa, invasa dal pregiudizio ed irrispettosa dell’etica morale, perché le donne erano considerate solo per fare figli e badare alla famiglia servendo l’uomo in tutto e per tutto, senza la minima possibilità di aver voce in capitolo.

Damiano Damiani si dimostra un regista attento e fin troppo scrupoloso nel dirigere gli attori e la storia e’ scorrevole, a tratti toccante, soprattutto alla fine.

Nel complesso un film che all’epoca fece clamore tra la critica per la tematica toccata ma non al botteghino. Il successo, del tutto meritato, lo ottenne successivamente .

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