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Un ponte di legno in Camerun

Solidarietà, questa sconosciuta. I barconi, i baracconi, i politici e gli scrittori che fanno bagarre per far parlare di loro stessi, in Italia questi sono i cialtroni che fanno notizia. La polemica sta tutta dentro al quadro generale dei barconi, delle ONG della legge sugli sbarchi, dell’Europa egoista dei razzisti e dei solidali a parole.

Aprendo i social oppure i “grandi canali d’informazione”, apprendo della bagarre tra Saviano e Salvini (e penso, ora che scrivo i loro nomi una strana assonanza…). Ascolto una serie interminabile di frasi fatte condite da insulti da entrambe le sponde, il tema gli sbarchi, le ONG e la legge sull’immigrazione e ripenso al 2015 a quando sono stato in Camerun da Padre Sergio Ianeselli, per me un’esperienza di vita importante, di cui ho parlato anche in questo blog. Un periodo in cui ho potuto conoscere una realtà completamente diversa da quella che viene filtrata e descritta dai media qui in Italia. Non ho visto nessun Bello Figo a cantare stronzate su YouTube utili solo ad enfatizzare odio di pancia nel popolino credulone.

Non ho visto nemmeno nessun Salvini, Saviano o Renzi, Berlusconi e compagnia bella a casa di quel frate che vive in modo semplice, che ha fatto la sua scelta e ha realizzato una serie interminabile di progetti culturali per cercare di emancipare un popolo, arricchirlo di cultura e altruismo senza fare il fenomeno. Grazie a quel breve periodo laggiù, ho visto che gli stronzi ci sono anche lì e pensare che un negro sia stronzo, non è un fenomeno razziale ma una costatazione identica a come accade fra i bianchi. Ho visto anche tanti bambini sordo ciechi che sapevano scrivere e leggere in francese. Ho visto il vocabolario prodotto dallo stesso Padre Sergio dal Bulu la lingua indigena, al francese e all’italiano, e questo l’ho considerato il più grande ponte fra culture diverse, questo da solo azzitterebbe in un mondo normale tutta la questione sugli scafisti. Ho visto i Pigmei e la loro vicinanza allo “spirito della foresta”, il timore nei confronti dell’uomo bianco, ho ascoltato Padre Sergio desiderare di voler rimanere con loro, nei loro villaggi, essenziali ma in fondo completi per loro se non fossero gli interessi multinazionali a deturpare la loro quiete.

Sono pochissimi 20 giorni laggiù, ma quel poco tempo mi è bastato per capire che sono le persone a far la differenza e che si, sono razzista nei confronti degli stronzi siano essi bianchi neri o di altri colori. Questo Saviano non lo dice e nemmeno Salvini. Entrambi omettono di tirare fuori la notizia che ci ha raccontato lo stesso Padre Sergio che proprio una parte deviata del WWF sta facendo la guerra ai pigmei perché vanno a caccia di specie protette e fanno così per far strada alle multinazionali che deforestano.

Ho cercato al ritorno dal viaggio di trovare qualche aiuto per aiutare i bambini di Ebolowa (i sordomuti che non hanno gli apparecchi aucustici) non ho sentito nessuno appoggiare questa idea, eppure il desiderio di portarla a termine ancora me lo tengo dentro.

Però le stronzate di Saviano e Salvini quelle ti bombardano le tempie ogni volta che torno a casa, e su quelle stronzate la gente si affanna a rispondere, commentare, i media tradizionali danno pagine su pagine.

Allora se quelli la sono due importanti, due influenti facessero loro lo stesso mio viaggio, così magari parlerebbero di altro invece che di queste stupidaggini insensate, o forse no, forse sarebbero costretti a parlare di queste stronzate lo stesso, perché altrimenti il popolo coglione non li seguirebbe, forse rimarrebbero con un pugno di mosche se iniziassero a parlare di cose serie invece che di bagarre da due lire.

Altri articoli sullo stesso tema: link

informazioni sull’attività di Padre Sergio: http://www.promhandicam.org/

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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