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Noi sentiamo che altri paesi anelano alla libertà e alla giustizia e sappiamo che soffrono e muoiono per esse … Le tradizionali barriere costruite per la difesa degli interessi particolari, o anche solo giustificati da un’angusta visione del mondo, dovranno cadere nel riconoscimento dell’identica e universale parità dei diritti degli uomini alla vita e al benessere. Storicamente la competizione fra i popoli che si è venuta trasferendo dal terreno strettamente politico a quello economico, può e deve rimanere una competizione pacifica. Essa impone però l’esclusione di ogni forma di ricatto o di intimidazione e non è compatibile con le ingerenze indebite dei paesi economicamente più forti nella vita interna di quelli più deboli. Bisogna fare in modo che il colonialismo, ormai universalmente condannato, sia soltanto un triste ricordo, un triste ricordo del passato, e non resista o cerchi di sopravvivere sotto diverse ma non meno gravose forme.

Enrico Mattei, discorso di Torino del 1 ottobre 1961

Un uomo che ha vissuto nella mia cittadina per diversi anni prima di fondare la più grande impresa energetica italiana. L’imprenditore dello stato, certamente uno che ha contribuito alla crescita economica e al “miracolo italiano” del dopo guerra.

Il suo modo di operare, la coerenza, la sua visione politica oggi sicuramente annebbia tutti i dirigenti contemporanei. La sua visione realistica di una possibile convivenza dimostrata coi paesi arabi, lo ha portato a morire in un attentato aereo. Essere italiani oggi vuol dire anche seguire le possibili rotte tracciate da visionari italiani, sicuramente più realisti degli ipocriti di oggi. Quando sento i talk show in TV parlare di rifinanziamento ai nostri soldati in missione di pace, quando leggo di ex ministri che non sanno chi gli ha pagato la casa, o di ministri in carica che spendono 3 o 4 parole di cordoglio per ragazzi morti in una terra straniera e poi però in fretta specificare e chiarire posizioni sul calcio italiano, oppure glissare su argomenti scottanti e magari dire “domani ne parliamo del format di questo programma che contesto perchè non equilibrato nelle rappresentanze…” , oppure assistere nel mio piccolo alla tragedia di intere famiglie strozzate dalla crisi (anche io fra l’altro non ho un euro, ma la mia famiglia mi aiuta) e vedere una classe dirigente esibire i propri lussi fregandosene di chi sta peggio, anzi emettendo ordinanze assurde allo scopo di far chiudere magari baristi onesti.

Soprattutto quando assisto a questo sonno profondo e questa ansia depressiva dell’intera società, capisco perchè oggi non si parla più di questo grande matelicese.

Probabilmente non c’è più posto per i veri grandi uomini. Queste porcherie sono il segno del vero declino sociale a cui, può e deve rispondere solo ed esclusivamente la società civile nelle proprie forme di partecipazione alla vita pubblica.

Commenti di Facebook

3 Responses

  1. Hai dimenticato di dire che Berlusconi sta pensando di fare una legge anticorruzione.. ahahaha ahahaha ahahaha. Bella questa!!
    E che Napolitano ha stigmatizzato il calcio di Totti a Balotelli.
    E che Matrix fa uno speciale su Moggi.

    Questi si che sono i problemi dell’Italia. Andiamo a fondo, ma con il sorriso sulle labbra.

  2. Grande Marco.. non ci sono parole… è sufficiente soffermarsi sulla lettera inviata dal prof. Mastrocicco per capire il danno che ha provocato l’ottusità e l’indifferenza del comune matelicese… andiamo avanti così che ci frega..

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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