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Sogno coraggio, che è quello che manca a molti oggi, forse a tutti.

Ultimamente incontro parecchia gente dirmi che faccio bene a scrivere quello che penso, gli rispondo, se posso, con un grazie, ma non lo dico mai a nessuno che quello che cerco anche io, in realtà, è il coraggio. Scrivo per coerenza, motivazione e sentimento, e soprattutto perché questo mi aiuta a trovare la forza per andare avanti, avere un senso per non andar correndo senza motivo. Ma il coraggio anche e soprattutto di scrivere quello che penso, lo cerco più in me stesso che negli altri, senza paure e senza pretese.

 

In questo terzo anno dopo le scosse attorno a me vedo quella che prima era caparbietà, tramutarsi in furbizia, spirito di sopravvivenza, l’idea di cercare modi per sopravvivere, facendosi furbi invece che intelligenti.

Così rimane tutto fermo, immobile, distrutto, sepolto sotto il chiacchiericcio dei politici e dei media.

Allora mi chiedo come possa non essere evidente questa mancanza di coraggio la mancanza di unità fra le persone, mi chiedo perché obiettivi comuni e semplici diventano i più improbabili da perseguire? Perché ci rassegniamo all’utopico e dimentichiamo l’ovvio? L’ovvio in primo luogo di ricominciare a credere nella persona sul serio e non attraverso gli slogan.

 

Spesso ultimamente arrivo alla conclusione che siamo diventati un Paese di instancabili sognatori da telenovela o da reality.

L’effetto è quello e, psicologicamente ci fa bene perché catartico, quasi ci conforta vedere un Salvini oppure un Renzi o un Di Maio che dicono tutto ed il contrario di tutto. Fanno la politica delle larghe vedute da slogan di 3 secondi; un controsenso in termini. 

Ma noi ci affezioniamo, come abbiamo fatto 20 anni con Silvione oppure con il “sempreverde” sindaco di paese. Siamo fatti così, ci piace urlare alla luna, e poi fare spallucce di fronte al potente di turno, autogiustificandoci con un “come fai a non volergli bene?”

Sono sempre più convinto che siamo un popolo di sognatori rassegnati, avere queste figure imperfette ci piace, ci evita di pensare, ma possiamo criticarle, aumentandone la loro popolarità (“purché se ne parli”) e poi sono confortanti, perché possiamo dire che sono un po’ come noi e di rassicuriamo dentro a questo pensiero.

Sogno Coraggio. Questa farfalla l'altro giorno ha spiccato il volo dal terrazzo, ha trovato il coraggio di volare.
Sogno Coraggio. Questa farfalla l'altro giorno ha spiccato il volo dal terrazzo, ha trovato il coraggio di volare.

Pensando alle figure del governo mi viene da dire che uno come Conte per l’italiano medio sia troppo perfetto, ed alla fine ci avrebbe deluso come tutti, quindi tanto vale che sia andata così, lasciamoli direttamente perdere quelli che ambiscono ad essere migliori ad essere migliori nei modi e negli atteggiamenti, affoghiamo nella nostra mediocrità assoluta, perché è meglio chi ci fa ragionare di pancia, il burattino, il fenomeno da discoteca, l’ignorante. Siamo adulatori del correre senza obiettivi, motivazioni e finalità, programmiamo esistenze subordinate a “si” di comodo, fino al punto di arrivare, a nostra insaputa a declinare “democrazia” in “dittatura per pigrizia”. Allora ci meritiamo l’aumento di tutte le imposte, la guerra del Fondo Monetario e tutte le misure lacrime e sangue perché ci adagiamo nel nostro individualismo da “supermercato” ed essere presi a calci nel culo ci fa bene.

 

Noi italiani siamo un popolo di sognatori senza coraggio, me compreso, la media che osservo è quella di chi ti dice di andare avanti, tanto la società ci mette un secondo a dirti che sei matto e a lasciarti a piedi oppure a darti del matto rubandoti le idee cambiare idea e perseguire quello che è più comodo. Lasciare a piedi è facile, disattendere è d’obbligo e porta consenso paradossalmente, lo stesso vale quando si cerca di scimmiottare l’idea di qualcun altro, perché dobbiamo essere tutti mediocri allo stesso livello, burocrati del nulla in un Paese che ha perso coscienza di se stesso.

 

Quindi seguendo questa linea diventa ovvio che l’Amazzonia, la Siberia oppure l’Africa (qui quanto ho visto) non faccia nemmeno notizia, parlarne è una cosa da radical chic. Nel piccolo diviene ovvio che le strade del centro storico con l’asfalto buttato a sfregio sopra ai sampietrini siano meglio di niente, perché non conviene risanare la bellezza, costa troppo impegno, meglio costruire strade nuove, magari inutili che non ti portano da nessuna parte.

 

Fa più comodo rimanere camaleontici e sempre gli stessi dietro agli altri, dietro agli slogan sulla crisi di governo, e su chi viene prima (ma prima di chi?), ma siamo fatti così.

In fondo anche quello che ci sta attorno tendiamo a dimenticarlo, guardate la ricostruzione dopo il terremoto, continuiamo a correre dentro la gabbia del criceto, incazzati ma senza proposte, senza curiosità di sperimentare altrimenti, non ci chiediamo più se dietro un’etichetta ci sia un contenuto di valore, tanto ci fidiamo perché ci sta la scritta sul cartello. 

Superficiali senza Essere per la troppa smania di avere, dimentichiamo di vivere l’oggi a forza di cercare un domani che non arriva mai.

 

Accattoni del marketing, facinorosi dell’apparenza. Voglio raccattare coraggio, spero nel sogno, che ci volete fare…? sono fatto così, buona vita.

Sogno coraggio anche da solo, grazie !

Sogno Coraggio. Eccola la farfalla, mentre dispiega le ali poco prima di volare via.
Sogno Coraggio. Eccola la farfalla, mentre dispiega le ali poco prima di volare via.
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