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Enrico Mattei e Giorgio La Pira -fonte internet -

Enrico Mattei e Giorgio La Pira -fonte internet –

L’unico obiettivo raggiunto da questa ondata di terrore è la sospensione dei concetti di “Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza”. Non a caso a mio avviso, è stata colpita proprio Parigi.

Ma possibile che, solo a me e pochissimi altri, sembra, che l’unico obiettivo raggiunto, da questi attentati, sia proprio questo?

Praticamente nessuno ha posto l’accento sulle condizioni estreme di chi in quelle terre ci vive; di come sono le giornate della povera gente in Medio Oriente o in Africa, da anni, sicuramente troppi.

Mi pongo troppe domande in questo periodo su quanto sia strumentalizzata la comunicazione politica.

Sarà che da bambino sono cresciuto nel ricordo di un concittadino che in Medio Oriente e in Africa ha creato l’unico vero miracolo italiano, dando l’esempio al mondo di come si possa cooperare nei fatti, anche da petrolieri, con uno spirito cooperativo. Per modello di cooperazione, tralascio quelle organizzazioni che prendono i soldi dallo stato per dare ausilio ad extracomunitari sbarcati come rifugiati, prendo altresì a riferimento chi è stato esempio concreto di sviluppo comune, di uno sfruttamento delle risorse energetiche utili per la crescita pacifica dei popoli, senza l’avarizia propria delle lobby internazionali.

L’ENI di Enrico Mattei lasciava il 75%  degli utili ai paesi che avevano giacimenti. Garantiva un utile più alto delle “sette sorelle” americane che avevano coniato il concetto del “fifty fifty” (50 e 50) favorendo la crescita di tutte le popolazioni, arricchendo nel contempo l’Italia e coinvolgendo nella stessa crescita anche i paesi fornitori di materie prime, scongiurandone la rivolta con pretesti religiosi che celano da sempre in maniera del tutto evidentemente, quelli economici. Erano gli anni 50 e Mattei metteva in pratica i concetti di Fratellanza, Libertà ed Eguaglianza, quello che altri dopo di lui hanno subito nascosto sotto al tappeto.

Mi chiedo se la Francia, e mi riferisco all’istituzione statale, nelle sue ex colonie d’Africa per quanto tempo ha messo in pratica i valori propri dei suoi Padri Fondatori? Quanta libertà e quanta uguaglianza siano state esportate in quegli stati coloniali? Sono stati esportati di più i valori reali d’occidente o sono state importate più materie prime?

Per questi motivi credo sia utile parlare forte della politica economica internazionale inventata e messa in pratica in quegli anni proprio da Enrico Mattei, chiedendo, da italiani ai Francesi, di verificare bene quanto ancora il suo stato si stia impegnando a favorire condizioni la vita umane in Africa e in Medio Oriente e quanta cultura, solidarietà e welfare, stia lasciando ai popoli che sfrutta, sicuramente molto più dell’Italia, che dalla guerra non ha tratto storicamente grossi profitti.

(guardate il video)

 

Ricercare di rideterminare i valori di “Uguaglianza Libertà e Fratellanza” è la strada giusta da percorrere nel terreno di un’Europa politica ancora da costruire.

Le frange ISIS si assottigliano solo se si costruisce un dialogo reale con i paesi sfruttati, nemmeno più da aziende statali ma da lobby che oggi controllano le stesse nazioni da cui derivano, con la complicità di un sistema politico inetto, capace solo di sparare boiate mediatiche senza mai risolvere nulla.

Notte tempo, i francesi hanno bombardato la città di Raqqa considerata la capitale dell’ISIS, con diverse pressioni anche verso Assad che per aver chiesto indipendenza viene considerato un tiranno da tutto l’occidente (… e pensare che uno identico a Fabio Fazio possa essere un tiranno fa sorridere)

Scongiurare il dilagare di una guerra sanguinosa è l’unica strada da perseguire, almeno per noi italiani, che in quelle terre non abbiamo nulla da guadagnare direttamente.

Con la caduta di Gheddafi non ci sono più rapporti post coloniali, di fatto per l’Italia, personalmente chiederei proprio ad ENI, oggi se, nonostante le “nuove” scoperte fatte in Egitto, con questa situazione di crisi internazionale, sono maggiori i profitti dei giacimenti o vi è un calo?

Quindi penso sia indispensabile ricominciare a parlare di politica economica di solidarietà internazionale. Lo chiedo a quelli che, spero, raccolgano il mio invito, iniziando dagli amministratori delle città di Aqualagna e Matelica, le fondazioni su Enrico Mattei del territorio, i veterani SNAM e ENI; sono convinto che dare risalto proprio alla politica economica di quegli anni, possa essere un contributo essenziale per rielaborare il concetto di “rapporti di sviluppo internazionali” attraverso la raccolta di informazioni da parte di chi ha vissuto questo periodo, i portavoce di un modo di fare economia reale, non solo finanziaria, che è stato l’unico in grado di far risollevare intere popolazioni compresa l’Italia.

Visto che tutto è in mano alla comunicazione, diamo voce a questi concetti reali che hanno funzionato fino agli anni sessanta, e che ci hanno fatto crescere tutti a pari livello.

Affinché “Eni’s Way” possa tornare ad essere una frase di senso compiuto oltre che uno slogan.

Facciamo un forum sull’economia di sviluppo “solidale” di Mattei, facciamo parlare Benito Li Vigni, portiamo testimonianze e ricordi di metodi politici come quelli di Giorgio La Pira, cristiano convinto, era stimato anche da Imam Musulmani; parliamo di Vanoni o altri uomini delle istituzioni del tempo, poniamoci domande su quanto sia impossibile vivere in questo liberismo sfrenato.

Partiamo quindi dal basso, proprio da quei comuni che ogni anno portano il fiore sulla tomba di Enrico Mattei, per i quali sicuramente ci sarebbe un grande accrescimento culturale, ancor prima di un aumento degli arrivi turistici, vista la tremenda attualità del tema. Approfondire quelle gesta da un punto di vista culturale economico e sociologico, ne risulterebbe un beneficio per l’Italia ed il resto d’Europa, forse il mondo intero sarebbe chiamato a svegliarsi da questo torpore voluto da chi, in questo terrore, trae profitti.

Chiamiamo i mass media tradizionali e se non ci ascoltano, comunichiamo tutto col passaparola, faremo una comunicazione a macchia d’olio perché questi concetti, spero, non interessino agli imbecilli!

E’ importante per il mondo, ribadire la nostra cultura occidentale di pace, di libero culto e di pensiero, pretendendo esclusivamente che siano chiari a tutti i concetti di “Libertà, Fratellanza ed Uguaglianza”, oggi se ne ha bisogno più di sempre!

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5 Responses

  1. Bravo! Sono diversi mesi che seguo questo blog, e solo questa volta voglio rispondere perché condivido quello che dici.
    Sono una matelicese che vive altrove da decenni. Ero piccola quando Mattei è stato ucciso e i miei parenti lo ammiravano ma non capivo bene. Poi sono diventata comunista e quindi scettica sulla politica economica di quegli anni.
    Oggi, in questo mondo iperliberista ed ingordo, riparlare di Mattei potrebbe essere utile per affrontare tante questioni urgenti e ingiuste nei confronti soprattutto dell’Africa.
    Perché non ti fai promotore di un’ iniziativa importante da fare proprio a Matelica. Servirebbe anche a rilanciare questa piccola ma bella cittadina che ha bisogno di essere più conosciuta.
    Voi giovani dovete anche proporre se volete incidere sulla coscienza dei cittadini ormai annichilita dai mezzi di comunicazione e dall’individualismo imperante.
    Ti sollecito a farlo, Elisa

    • Scusa se ti rispondo solo adesso. Non so se leggerai questa risposta. Personalmente ho inviato copia del mio pezzo a chi, a livello locale presiede la fondazione Mattei. Ho dato la mia disponibilità per fare una cosa del genere, sinceramente mi è sembrato che non gliene sia fregato granché, staremo a vedere. Io spero sempre che la gente “che sta li” possa in qualche modo considerare l’argomento anche se credo sia difficile.

      • Capisco. Parlare di Mattei, ancora oggi, è difficile. E’ stato un personaggio importante in quel periodo storico di grandi cambiamenti ma anche di grandi compromessi.
        Tu in questo blog scrivi cose interessanti su tanti argomenti, ma poi a Matelica non esistono gruppi di giovani che si confrontano sulle questioni attuali. Io sono venuta ad ottobre, ho li un nipote della tua età e conosco diversi giovani ultratrentenni, ma ognuno se ne sta per conto suo e ti posso dire che ho sentito discorsi “orribili” sui problemi di oggi e del territorio.
        La causa è la solitudine e l’ignoranza. Allora invece che scrivere in un blog perchè non provate a parlare guardandovi in faccia, a confrontarvi lealmente: sta a voi giovani il compito di capire la società attuale e cercare soluzioni di cambiamento, anche a livello politico

  2. Articolo interessante…Ma temo sia troppo tardi…infatti è tutto andato avanti favorendo il contrario, l’assassinio di Mattei ne è la prova. Ora possiamo solo, secondo me, da una parte difenderci dai folli islamici armati e foraggiati da chi sappiamo cioè tutti coloro che ci guadagnano inclusi i dittatori teocratici..che invece vorrebbero soggiogarci fosse solo come vendetta oltre che potere..e andare verso transition town…energie alternative escluso naturalmente il nucleare..Purtroppo nella situazione attuale ogni dialogo sarà inficiato…

    • Temo che tu abbia ragione, ma come si dice… la speranza è l’ultima a morire!
      Anche se purtroppo vedo tanta gente rassegnata a sopravvivere parassitando pensieri di altri spesso fatto solo di marketing e comunicazione, più che cercare di vivere…

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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