E’ sempre una bella sensazione tornare nei paesi quando c’è festa. Lo è ancor di più se la festa ha una finalità identitaria certa e se, soprattutto c’è un’armonia di coinvolgimento tra tutti. Forse è proprio quel gerundio con cui Giampiero Frosoni Vice Sindaco di Affile ed ideatore dell’evento insieme ad alcuni amici, ha deciso di coniugarci il suo paese per un giorno rendendo particolare un evento, che è di paese certamente, ma che ha la voglia di aprirsi al confronto con chi, in Italia produce eccellenze.
Passeggiando intorno la piazza bassa del borgo, incontri sapori interessanti, alcuni conservati nel tempo e altri ritrovati grazie al lavoro di piccoli artigiani che donano valore aggiunto ai loro prodotti, arricchendoli di fascino con le loro storie di resilienza e volontà di presidiare i propri luoghi nativi.
Entrando in paese dopo aver preso il ticket per il percorso, munito di bicchiere, subito dopo il passaggio della banda che inaugura il pomeriggio, inizia un viaggio interessante tra le tante piccole realtà enogastronomiche fra il lazio e qualche altra parte d’Italia. Quest’anno erano presenti la Sicilia e l’Abruzzo con uno stand e le Marche con due produttori che ho scelto io su loro richiesta, uno di Verdicchio di Matelica, Azienda Maraviglia e l’altro, una piccola azienda agricola integrata che fa ottimi salumi e dal nome che emana un senso di speranza “La Rinascita”.
Li ho portati per raccontare di un posto del centro Italia che, anche se toccato dal sisma, ancora è in grado di fare cose di grande qualità. Passeggiando per Affile, tra le bancarelle ho respirato un senso di armoniosa collaborazione, un connubio riuscito fra identità ed enogastronomia concetti portanti tra tutti gli attori coinvolti, soprattutto, fra artigiani e agricoltori. Una trentina gli espositori in un sabato di Agosto assolato, piccole aziende artigianali o agricole selezionate con attenzione per una giornata mangereccia, divertente ed interessante. Molte piccole cantine, la maggior parte chiaramente produttori di Cesanese, quel rosso particolare che si snoda fra Olevano e il Piglio ma che tiene salde radici storiche proprio in quel di Affile.
Storie di vigne e realtà dalla forte vocazione agricola territoriale. Diverse le prelibate specialità gastronomiche, come la porchetta ambasciatrice di quelle zone non molto lontane da Ariccia, molto interessante una spalletta di maiale affumicata e cotta a bassa temperatura con sfumature organolettiche veramente oculate. Alcune realtà enologiche molto piccole mi sono rimaste impresse soprattutto per il coraggio nel preservare i propri vitigni autoctoni, l’attenzione nella selezione e nell’innesto delle barbatelle, forte volontà reale di preservare biodiversità, gusto e natura dei vini che raccontano queste terre. Merita una citazione anche l’abbinamento con l’arte attraverso una mostra tenuta dal consiglio comunale dei giovani che ha radunato le opere di poeti, pittori, scultori e fotografi della valle dell’Aniene.
Non da ultimo è importante sottolineare una buonissima organizzazione della Pro Loco presieduta dal giovane Lorenzo Ricci.
Insomma quel paese, coniugato al gerundio per un giorno, è riuscito a centrare i suoi obiettivi promessi anche quest’anno, riuscendo in una bella serata a farmi scoprire ed assaggiare un pezzetto d’Italia autentica, “Affilando” il palato verso sapori inconfondibili e soprattutto da salvaguardare istituzionalmente. Questo piccolo comune coniugato al gerundio per un giorno all’anno questo lavoro lo fa bene e anche con poche risorse, per questo merita di essere sostenuto e soprattutto raccontato.