Di questi marcatori di identità reali spesso, semplicemente non se ne parla, restano inascoltati, i budget vengono utilizzati per altro ed altri, perché lo spettacolo deve andare avanti per forza, e deve essere solo quello più grande, quello politicamente corretto.
In questo senso tuttavia, nonostante lo scorso anno avessi criticato l’imponente presenza dello stand delle Marche in fiera, quest’anno ho notato viceversa, una capacità di attrattiva più alta rispetto a quasi tutte le regioni in fiera.
Anche se a prima vista l’impatto visivo dello stand della Regione ha penalizzato molto il racconto del cratere, parlando di altro, sbilanciando il discorso verso nord e la costa, ragionandoci bene però, viene da chiedersi, se davvero esiste un interlocutore reale per quelle zone. Vengono accolte e valutate istituzionalmente proposte fattive e non strumentali per farlo rinascere?
Ho visto tanti selfie e guide da un chilo per la zona del maceratese, questa volta mi sento di affermare tranquillamente che l’istituzione regionale non c’entra nulla, ma c’è proprio il sentore, a mio avviso, di una società che inizia ad avere l’idea del tutto insensata di gestire aspetti utili spesso, solo a complicarsi la vita inutilmente.