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Scrivo con le scarpe negli USA ed il sedere che trema, orgoglioso di esclamare che, francamente, non me ne frega niente di Trump che vince contro Ilary  Clinton.

Era abbastanza palese che dentro un sistema ipercapitalista avrebbe vinto chi ne rispecchia il suo emblema, soprattutto se come avversario ha la copia imbiondita di Rosy Bindi. 

Non me ne frega niente delle elezioni americane perché non sopporto i voltagabbana dell’ultimo minuto,  sono stanco di questa unica via del turbo capitale mascherata dalla social democrazia fittizia di Renzi e compagnia. Non me ne frega perché sono un marchigiano e sto a trenta chilometri dall’epicentro di un sisma che ha cambiato volto a tre regioni, per questo ho il sedere che trema.

Con le scarpe negli USA - Chrisler Building dalla Stazione Centrale
Con le scarpe negli USA - Chrisler Building dalla Stazione Centrale
Con le scarpe negli USA - Pezzi di Little Italy
Con le scarpe negli USA - Pezzi di Little Italy

 

Stavo a New York a metà settembre e ho visto una città piena di italianità, nonostante le amatriciane solidali di una nota catena del food fatte cucinare da messicani o marocchini e senza nemmeno la lontana vicinanza ai sapori di un posto che oggi è fantasma.

Ho camminato per Manhattan con le scarpe di Stefano Minetti, c’ho fatto in un pomeriggio circa 4 chilometri, che con Giulia ridevamo sul fatto che le scarpe fatte a mano a “little italy” le indossavo solo io e la mafia. Chiaro che “io so io…” parafrasando Sordi per ridere. 

Dico questo perché a 30 chilometri dal sisma alla gente come Stefano, di Trump e Hillary non gliene può fregar di meno, perché i problemi sono altri, sono quelli della bottega vuota, nonostante faccia le scarpe in cuoio per chi vuole lui ed al prezzo che decide, perché la manualità è la SUA e fa giustamente quel che desidera del suo talento. Però se la gente non c’è come si fa…? Chi le risuola le scarpe dopo un terremoto? 

Con le scarpe negli USA - Empire State 10 settembre 2016
Con le scarpe negli USA - Empire State 10 settembre 2016
Con le scarpe negli USA - NY Skyline del 10 settembre 2016
Con le scarpe negli USA - NY Skyline del 10 settembre 2016

Non lo dicono questo alla Rai….o nelle tv della nuova oligarchia dei lecchini globali. Non lo postano i politici locali questo, le telecamere si spengono davanti a chi come Stefano può far paura perché lui la responsabilità di fare un prodotto di qualità, partendo da zero, se la prende tutta. 

Nel suo Business Plan, parola che va tanto di moda nell’economia globale, non poteva pensare ad una catastrofe così evidente e, allo stesso tempo, oscurata da tutti i media convenzionali. Provate con le scarpe in cuoio a farci i chilometri dentro Manhattan, io con le sue scarpe ci sono riuscito anche comodamente.

In tv, se questo fosse un mondo di gente di coscienza, domani ci dovrebbe essere lui (oppure chi come lui, sta passando questo periodo buio), a raccontare come si sopravvive ad una catastrofe totale come quella di pochi giorni fa. 

Invece, mentre scrivo sento analizzare il voto degli Usa, tipi che sbandierano doppio petto in stile Silvione d’annata, che se non altro faceva ridere. 

Con le scarpe negli USA - Con le "Minetti Derby" per Manhattan
Con le scarpe negli USA - Con le "Minetti Derby" per Manhattan
Con le scarpe negli USA - Il calzolaio Stefano Minetti a lavoro
Con le scarpe negli USA - Il calzolaio Stefano Minetti a lavoro

Sarò utopico per la massa dei coglioni che si fanno prendere per il culo dai mass media e dalle lobby, oppure più semplicemente penso questo perché ho le scarpe negli USA ed il sedere che trema in Italia, ma per me oggi le persone che valgono milioni di dollari non sono ne Trump ne altri milionari star della tv. 

Oggi per me un ‘the million man’ è Stefano Minetti, perché poco meno di un mese fa mi ha dato l’occasione di passeggiare comodo in mezzo a Manhattan con un paio di scarpe che di sicuro avevo solo io! 

Pensate ero in mezzo a milioni di persone con un paio di Minetti, a vedere tanta gente diversa ma incollata a differenze finte costruite ad hoc da strategie di marketing.

Io no, io ero l’unico diverso da tutta quella gente e questo grazie anche a Stefano.

Calzolaio Stefano Minetti – Pagina Facebook 

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