La carbonara mia, l’ho preparata ieri sera solo per me. Gli ho fatto la foto e sinceramente, mi ero detto ieri di non raccontarla che tanto oggi è il #carbonaraday e quindi tutti ne avrebbero parlato. Poi è successo che oggi sto in viaggio, in camion con il mio amico d’infanzia Andrea, l’ho accompagnato per un tragitto verso Novara, un po’ lunghetto per un inizio weekend, infatti si ritorna a casa domani. Allora scrivo, anzi scriviamo, lo spunto è proprio il suo, anche perché stiamo con due tramezzini, sfigati come noi, da mezzogiorno. Ogni tanto parliamo del più e del meno nel viaggio di ritorno, e di cose da dire ce ne sono tantissime, perché è un sacco di tempo che non stiamo tutta una intera giornata insieme.
Ci è saltato in mente il periodo in cui si stava in cucina come aiuto cuochi da un nostro amico, un pub di Macerata dove ci usciva fuori una carbonara di quelle pesanti, in due versioni “normale” e “camionista” da circa 2 etti, la preparavamo insieme, adesso si sta assieme lo stesso ma digiuni sul camion. Io tengo appresso questa foto ricordo della carbonara di ieri. Quindi, abbiate pazienza, mentre noi passiamo Abbiate grasso, ma s’è deciso di condividere il “ricordo della carbonara” anche con voi. Quindi di seguito la ricetta di come l’ho fatta ieri, che poi dovrebbe essere il “metodo classico” fatta la tara delle critiche romane che per compassione capiranno, che è un ricordo e che non prima di domani potrà esse replicato, visto il viaggio e gli orari. Quindi, magari, sparate consigli che saranno certamente ben accetti.
Padella di rame stagnata, cucchiaio di olio EVO, soffriggere il guanciale precedentemente tagliato a “fiammifero”, poi una volta che è diventato croccante si toglie dalla padella. Chiaramente tutto questo lo si fa mentre si è messa a bollire la pentola di acqua salata per la pasta, che se sono spaghetti trafilati in bronzo, in asciugatura lenta e di grano Senatore Cappelli è il top del top. Nel frattempo, in una ciotola vanno mescolati i rossi d’uovo con il pecorino (dei Sibillini perché sto nelle marche e si conosco i produttori), se troppo densa, un po’ di acqua di cottura della pasta e il pepe. Pronta la pasta, scolata, va saltata un attimo da sola in padella insieme a parte del guanciale (ci ho aggiunto qualche punta di asparago di montagna, che non c’entra niente con la carbonara purista, ma altrimenti sarebbero andati a male). Mantecati gli spaghetti, spento il fuoco, mi raccomando la padella non deve scottare, mettete il composto, mescolate e servite.
Buona giornata della carbonara a tutti, noi oggi ve lasciamo il ricordo de ieri, anche se, forse stasera una “trattoriola” camionista alla fine la troviamo lo stesso 😀
7 Responses
W la carbonara, antidepressivo naturale!
Veramente, mi sa che oggi la rifaccio
La carbonara è un’istituzione. Comunque complimenti. Sia per la foto che per il racconto! Se non fosse che s’è fatta na certa direi che me sarei messa a tavola con gli spaghi con carbonara annessa. Eh eh. Buonanotte.
Son contento grazieee
Grazie a te!
La adoro!! 65Luna
Pure io