Clelia Leonardi, l’ospitalità e la gentilezza. Sarà l’accento modenese, l’odore di balsamico, sarà l’afflusso continuo di gente che provoca inevitabilmente apertura alle contaminazioni e rafforza la coscienza identitaria, sarà Maranello, la Ferrari e Modena, sarà tutto quello che volete, ma in queste zone si respira l’aria di un mondo tradizionalmente proiettato verso il futuro. Qui l’identità è di casa e viene condivisa con gli affetti, questa per me è stata la sensazione principale che ho avuto appena entrato a casa Leonardi.
Appena entrati Federica ci ha accolto con un sorriso di quelli sinceri, di quando vai a trovare un amico lontano, benché non ci conoscesse neppure, si è messa subito a cercare sua zia, appena salita con altri visitatori in soffitta, verso il tesoro dell’acetaia. A pochi chilometri da Maranello, dalla fabbrica dell’auto da sogno per eccellenza, sinonimo di velocità ed eleganza, il contrasto con la lentezza, il sapiente riconoscimento del valore del tempo, contrastano rafforzando il fascino di questi luoghi, le botticelle, che riposano in batterie di legni non casuali, i sentori dei profumi diversi in ogni angolo della cascina, la tradizionale sapienza di Clelia che racconta come solo una Rezdora Emiliana sa fare, momenti di vita familiare, interseca procedimenti e manualità, sottolinea l’unicità dei batteri che stanno solo qui, e sono utili a far “vivere” il mosto cotto, dove però in cottura appunto, bisogna star attenti alla temperatura.
Clelia sorride riguardo ai battibecchi con il marito Giovanni Leonardi, perché lei le pezzette di lino, che tappano le botticelle, in autunno le vuole ripulire, mentre per lui, i riflessi giallognoli sono esplicativi del lavoro estivo dei batteri; con questi aneddoti riesce a legare con estrema naturalezza ed intelligente filo logico, un percorso fatto di sapienze tramandate, di continuità nel lavoro, sorrisi e fatica, non nasconde le diversità con gli aceti balsamici al caramello dei supermarket, ma non li critica, ne illustra semplicemente modalità diverse di produzione e gli elementi usati; traspare un rapporto continuo con l’ambiente, che se lo rispetti, riesce a darti soddisfazioni uniche. Clelia sa, perché ci vive da sempre, il lavoro che c’è in quelle gocce di essenza balsamica. Quel valore che va al di la dell’aspetto economico acquista importanza inestimabile perché è un pezzo di cultura Modenese.
Leonardi è una delle acetaie più antiche del modenese, questi posti sono baluardi di tradizione, musei vivi di cultura contadina, qui si dimostra ogni giorno l’orgoglio di vivere nel paese più bello del mondo. Con la semplicità genuina di gesti rituali, semplici ma competenti, si rinnova l’idea di continuità col passato, vengono mantenuti e rilanciati aspetti unici di terre antiche. Clelia racconta che è tradizione battezzare una batteria di botticelle ai neonati in famiglia, in segno propiziatorio. Balsamico significa curativo, difatti il valore degli aceti tradizionali è riposto anche nell’aspetto estremamente puro naturale, utile tradizionalmente e per la sua composizione come lenitivo anche per tosse e mal di gola anche se il sapore così intenso e balsamico appunto, lo rende unico come accompagnamento universale con qualsiasi pietanza.
Gli aspetti di raffinatezza dell’aceto balsamico si racchiudono anche nell’utilizzo dei legni diversi che compongono le batterie di botticelle, inoltre un aspetto interessante sta proprio nei diversi legni che ne conferiscono il sentore finale. A mio avviso il legno di ginepro conferisce un sapore straordinario, tanto che ne ho acquistata una piccola scorta.
Comunque un’altro aspetto importante che ho avuto modo di vivere sinceramente ed in maniera del tutto casuale, è stata la possibilità di far pranzo in acetaia. Io ho avuto fortuna ed ho potuto approfittare della gentilezza di Clelia, cuoco e famiglia, ma consiglio a chi volesse vivere questi momenti bellissimi, di prenotare prima. (anche da qui)
Uscendo, dopo pranzo, nel primo pomeriggio di un sabato caldo d’ottobre, i colori accesi, un pozzo di acqua ben tenuto vicino la cascina che ospita parte dell’acetaia, invaso da rampicanti e fiori, tutto ben tenuto con quella rustica e leggera eleganza delle case di campagna, un’antica Balilla dalla parte opposta, torno a salire in macchina quasi nostalgico di lasciare quel posto così vero e così pieno di elementi unici grazie all’umile sapienza di Giovanni e Clelia, immerso nel tempo che riesce a dominarlo accrescendo la propria sobria e straordinaria identità.
Info: Acetaia Leonardi – Se avete intenzione magari di fare una due giorni da quelle parti, io ho dormito qui.
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