E’ molto raro che parlo di cose personali in questo blog, tanto meno del mio passato… sta volta, però riguardando questa foto, ho fatto un eccezione.
A volte accade che cerco ancora di rimanere bambino, accade che quel pallone colorato ogni tanto lo andrei a riprendere, era enorme, mi dava il senso della primavera.
Si perché durante i primi caldi, ricordo che iniziavo a giocarci da solo, sul terrazzo, sul cortile di casa oppure in mezzo ai vicoli che avevano il profumo di fresco sui muri ancora umidi di pioggia appena passata.
Ricordo il sambuco ed il pino che mi sembravano colossi e che oggi non ci sono neanche più.
Ricordo i sorrisi della gente, forse più spontanea e meno frenetica; il suono del fascio di frasche dello spazzino non era frastornante come la pulitrice automatica di oggi, era un fruscio dolce e dava un tono romantico alle mattine dei primi raggi di sole caldo, che filtravano dalle persiane aperte.
Ricordo tanta più semplicità, racchiusa forse, dentro quel grande pallone colorato che non trovo più.
One response
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