fbpx

Sono tornato da Parigi e faccio qualche considerazione.

Innanzitutto voglio condividere una domanda ironica che rimarrà senza risposta. Come mai il bidet nonostante sia una parola di origine francese, proprio nella sua patria non ce n’è nemmeno l’ombra?

Una cosa certa è che oltralpe non ci badano molto a trovare una risposta a questa domanda, buon per loro. Ma passiamo subito a qualche considerazione riguardo questo piccolo viaggio.

Passeggiando per Parigi, soprattutto nelle zone non eccessivamente turistiche si nota una forte attenzione alla tutela della propria cultura soprattutto dal punto di vista enogastronomico ed artistico. Mediamente ho notato che la vita a Parigi costa mediamente circa un 20% in più rispetto all’Italia. Maggiore costo che è compensato da un livello salariale che di media è probabilmente più alto oltre ad un livello maggiore di efficienza nei servizi anche se le rivolte di questi giorni che chiedono un innalzamento al minimo dei salari a circa 1300 euro sembrano comunicarci il contrario. Queste cose a mio avviso, unite al fatto di un popolo che i propri diritti quando li rivendica fa sul serio, compensano di molto il fatto che il Paese sia privo del piccolo lavabo da bagno. Chiaramente non voglio fare un’analisi statistica, i dati non sono sufficienti per poter specificare quale sia la situazione nei dettagli, ma attraverso un’occhiata veloce, qualcosa sono riuscito a vederla. In primo luogo è lampante l’idea nazionalista dei francesi, loro sono patria al di là delle diverse posizioni partitocratiche di destra o sinistra.

Questa cosa l’ho percepita molto bene e la si nota evidente nella tutela delle caratteristiche che connotano anche le loro iniziative, siano esse culturali, enogastronomiche o artistiche. Parigi è una città multietnica anche per effetto delle attività coloniali e questo non deve essere considerato un elemento di secondaria importanza anche sul livello di occupazione delle genti di duplice nazionalità. 

All'ombra della torre. Una piccola analisi di un popolo che non si fa mettere i piedi in testa facilmente.
All'ombra della torre. Una piccola analisi di un popolo che non si fa mettere i piedi in testa facilmente.
La vista dalla Torre un cannocchiale e la Senna
La vista dalla Torre un cannocchiale e la Senna

Parigi mostra con orgoglio la propria diversità, la mette a sistema e riesce a veicolare una serie di suggestioni interessanti, dal cibo a quant’altro, in un marketing diretto che evoca l’idea di un Paese che, in primo luogo, attraverso i suoi abitanti, non si svende all’Europa. In questo senso risulta naturale che al di là delle posizioni politiche, nascano proprio oltralpe i gilet gialli, perché la benzina deve rimanere ad un costo accessibile e questo è fuori da ogni dibattito. 

Simpaticamente, non me ne vogliano quei francesi che mi leggono, si potrebbe dire che ai francesi “pizzica il culo” a differenza di noi italiani che troppo spesso ricorriamo alla comodità di un bidet per farci passare sopra tranquillamente i vezzi di una classe dirigente che, troppo spesso, viene messa li per farci prendere per quel profondo prepuzio. C’è in quel paese una cultura diretta all’economia reale che non è eccessivamente vessata da balzelli spesso controproducenti come qui da noi, gli artigiani vengono percepiti come mestieri culturali da difendere, insieme alla stessa cultura del vino, dei formaggi, la frollatura delle carni, il rapporto col territorio non è vessato da eccessive attività spesso eccessivamente disciplinate e che alla fine, snaturano l’essenza territoriale delle produzioni, il concetto di terroir è qualcosa che parte dalla coscienza dei francesi e poi diviene processo produttivo. 

Qui nel Bel Paese, invece, troppo spesso in questi ultimi anni è successo e succede il contrario. 

Sono tornato in Italia con la convinzione che forse stiamo diventando purtroppo un popolo peggiore dei francesi, dove la protesta passa solo per la rete e non nei fatti come accade in questo periodo in Francia. Forse, con una più attenta vicinanza alla realtà dell’economia e della società, potremmo mantenere e rilanciare la straordinaria diversità locale di cui la nostra penisola è punteggiata e ritornare ad essere quella nazione che eravamo. 

Chissà che non sia proprio colpa del bidet se ci abbandoniamo intermittenti a questa pigrizia del non c’è più niente da fare?

Link a seguire sugli altri pezzi del mio piccolo viaggio a Parigi.

Commenti di Facebook