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bicchiere di vino bianco - fonte Internet -

bicchiere di vino bianco – fonte Internet –

Anni fa, non ricordo bene se nel 2004 o 2005, insieme a Matteo Aringoli (che non era ancora un politico), Carlo Cambi ecc. scrivemmo e progettammo un’iniziativa chiamata “Un Bianco per l’Estate”. L’iniziativa prendeva spunto da tre caratteristiche di unicità che elenco a seguire e per le quali rivendico io e gli altri due sopra citati, quantomeno una riconoscenza culturale (per non essere accusati di essere venali).

I tre punti chiave che rendevano senso alla manifestazione erano e restano i seguenti:

1. L’attenzione dei media è concentrata esclusivamente sui vini rossi, anche se fino a due secoli fa il vino nobile per eccellenza era considerato il vino bianco. Quindi l’obiettivo è quello di spostare l’attenzione al dibattito verso i vini bianchi nazionali d’eccellenza.

2. L’Italia è piena di concorsi enologici, ma ai consumatori non viene quasi mai data la possibilità di esprimersi o di essere considerati valutatori dei vini migliori, poiché sono gli stessi consumatori che fanno il mercato e non solo gli enologi o i sommelier.

3. Sbarazzarsi una volta per tutte di quella sacralità quasi “ecclesiale” per cui la cultura del buon bere debba essere solo una questione di gesti, di sensazioni palatali di fiori e di frutti! Per questo motivo l’assonanza alla manifestazione popolar – canora sul titolo.

La location più azzeccata era quella che ospita ancora oggi (speriamo a lungo) un vitigno unico definito “il rosso vestito di bianco”, il Verdicchio di Matelica.

Ovviamente non vi racconto tutto il progetto in questo post, ma sicuramente mi rendo disponibile a raccontarlo in qualsiasi sede pubblica perché avrebbe risvolti molto interessanti; anche a livello economico, per il territorio.

Quei punti che ho descritto sopra, cercano “motivi” di appetibilità turistica. Mi spiego meglio, cercano di rispondere alla domanda “se fossi un appassionato di vino che proviene da …. per quale motivo dovrei venire a Matelica?”

Fare questa riflessione nel momento in cui si sviluppa un contenuto per un evento sarebbe una ragionevole, buona ed essenzialmente semplice prassi da seguire, soprattutto se sostituita alla logorroica ed estenuante “dovemo fa checcosa” oppure “l’importante è fa qualcosa” perché se poi si fa qualcosa tipo “Le voci del Vino” bisogna successivamente rimediare. Ho citato questo evento, svoltosi proprio a Matelica nel 2006 e nel 2007  (evento che ha ovviamente sostituito “UnBpE”) perché la struttura dello stesso era caratterizzata da: forte presenza di Voci dal mondo “…più o meno” del vino (un ospite era Staffelli di Striscia la Notizia). L’affluenza era proveniente da località lontanissime quali Castelraimondo (5 Km), Macerata (addirittura 40 Km), udite udite! …c’era anche la presenza del TGR, oltre all’assoluta assenza di un piano per l’accoglienza turistica di cui non vi era assolutamente bisogno.

“Hanno scelto di fare questa manifestazione e non sviluppare il tuo progetto per i costi?” -Vi domanderete voi.- “Il budget dei due eventi era identico”.
Un Bianco per l’Estate sarebbe stato un evento con una struttura di contenuti nuova, diversa e originale con una logistica da seguire, sviluppare e verificare, dove magari si sarebbero aperti nuovi dibattiti o discussioni che, nel campo enologico, avrebbero potuto contribuire a creare “altri” punti di vista.

L’altra è stata una serie di incontri con i testimonial, dove fra di noi … fino a Macerata o Ancona, ci siamo detti quanto è buono il nostro vino. E chi si loda si sbroda!
Ma che volete siamo nelle Marche…. la regione che insegna al mondo come riuscire ad essere inefficaci a promuovere un brand di territorio con 2 milioni di euro di budget a disposizione ed un Testimonial come Dustin Hoffman! E le Marche stanno in Italia dove l’80% della cultura mondiale viene sputtanata da 4 ignoranti! … non sarà ora di cambiare?

Buona Pasqua a tutti!

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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