La mia culla è il luogo dei miei sogni, è una coccola dolce.
La mia culla è ritrovarmi abbracciato stretto stretto con chi amo che ha gli occhi grandi come la luna di queste sere di fine autunno.
La mia culla è potermi risvegliare nonostante le terra che trema, è sotto le coperte a fare le cose più belle e più insensate.
La mia culla è una guerra contro il mondo, un avamposto verso la superluna che mai come adesso rischiara le notti di tutti.
La mia culla è il dolce amaro di un destino che verrà, nonostante tutto.
La mia culla sono i miei peccati originali, tanti come le scosse di questo periodo, rimessi al mondo per proseguire a vivere.
Il mio respiro vola vago verso un cielo coperto da nuvole che il chiarore dell’alba dissolverà.
La mia culla è l’odore di libertà.
P.s. la foto è di Enea Francia che ringrazio per la sua ‘culla’, mentre il pezzo è mio che non ho ancora una ‘culla’ come quella…
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