fbpx

(il castello delle favole – fonte: la rete)

C’era una volta in un regno lontano, lontano, un ragazzo che aveva un gruppo di amici con cui condivideva passioni gioie e dolori. Un po’ come quei gruppetti di amici che vedi in giro anche ai giorni nostri. Questo ragazzo, mentre disinteressatamente giocava coi suoi amici, in un’atmosfera di particolari entusiasmi, quasi magica dove tutti erano coinvolti e tutti ridevano ed erano felici, creavano sopra ogni cosa, anche piccola o apparentemente insignificante una festa dopo l’altra e ogni volta la festa era sempre più bella e coinvolgente.

Forse per questi motivi o … forse no, fu improvvisamente chiamato a corte dal Re per una cosa importante da risolvere. Il ragazzo aveva avuto il compito dal Re in persona di fare La festa più bella per tutti i bambini del regno. Doveva essere strabiliante al punto che tutti i bambini anche degli altri regni dovevano accorrere perchè attratti dalla più strabiliante di tutte le feste. Prese del tempo “silenzioso” per riflettere. “Da quando il tempo è silenzioso ?” penserete voi che state leggendo. Il tempo silenzioso vuol dire che fra un incontro e l’altro lui osservava e decideva quale, intimamente poteva essere il suo contributo migliore per la festa. Pensava sempre intimimamente – La più “strabiliante festa del regno” deve avere un’idea “strabiliante” che la rende tale, può essere arricchita da tutti i giochi più fantastici del regno, maghi, mangiafuoco, burattini animati con la polvere magica, stelle di marzapane e zucchero filato a volontà, ma questi sono solo accessori, manca il motivo il cuore intorno a cui gira tutto, l’idea strabiliante insomma –  Dopo un po’ di tempo, avendo convocato tutte le migliori menti e dottorati del regno; il suonatore creativo, il dottore filosofo, la Maestrina Dolce, il Professore Artista, il Falegname Intagliatore, il Politico Chiacchierone e tanti altri, sembrava non venir fuori nulla di veramente eccezionale, ma si unì al gruppetto la Maestrina Dolce che si mostrò da subito un’ottima consigliera per quei ragazzi che erano in fondo ancora bambini.

Un mattino di fresca rugiada, quasi per caso il ragazzo ed i suoi amici trovarono l’idea “strabiliante” che avrebbe fatto sicuramente il successo di quella festa. Al gruppo di ragazzi si aggiunsero tanti nuovi amici; il Maestro Suonatore, lo Stampatore Inventore, il Cocchiere Trasportatore, la Ballerina, …e tanti altri.

Quel giorno per quel ragazzo fu sicuramente uno dei più belli della sua vita. Mise subito in pratica l’idea, coinvolse tutte le persone a lui più care e fidate, insieme misero su una festa davvero “strabiliante”. La festa ebbe un successo superiore alle aspettative. I giochi fantastici dello Stampatore Inventore iniziavano a funzionare, le lezioni della Maestrina Dolce erano coinvolgenti, la Ballerina aveva tanta gente con se e, il Maestro Suonatore poteva coinvolgere il mondo intero coi suoi suoni. Ogni annola “Festa Strabiliante” accoglieva più bambini che correvano da tutte le parti del piccolo regno e dei regni confinanti fin’anco dalle montagne e dalle isole.

Crebbe il successo, il gruppo di quelli che lavoravano per far accrescere la “Festa Strabiliante” ma, vicino a loro, crebbe anche l’invidia dei consiglieri del Re. Un’invidia subdola, viscida, e scomoda che come un cancro o una peste si andava insinuando dentro la festa facendo annerire tutti i lustrini luccicanti, facendo arrugginire tutti i macchinari degli ingranaggi dei giochi mobili, così che si corrodessero fino a rompersi, anche la luce viva dell’idea “strabiliante” stava offuscandosi per via di questa peste. Questo male nacque soprattutto per via del fatto che non potevano spiegarsi questi, diciamo, dotti consiglieri del regno, come mai un gruppetto di ragazzi, una maestra, un suonatore e una ballerina potessero fare da soli questa festa “Strabiliante” che raccoglieva idee e passione da tutti i bambini del regno e dei regni vicini e ogni anno cresceva in forza a questo la sua notorietà il suo fermento.

Quando il ragazzo ed i suoi amici se ne accorsero, dato che nessuno di loro era stato ancora contagiato da questa peste bruttissima, perchè invisibile ma letale, chiesero asilo al Re in persona. Purtroppo era troppo tardi.

Anche il Re era stato contagiato. Tentarono ogni via per arginare quel male oscuro.

Ma in questo fallirono.

Dovettero abbandonare il Regno perchè alcuni consiglieri del Re riuscirono a creare un’epidemia letale al punto di contagiare tutto il regno. Allora delusi ma non sconfitti lo abbandonarono, trovando asilo in un altro piccolo regno vicino dove il seme di quell’idea “Strabiliante” iniziò a germogliare di nuovo e a brillare di una luce ancora più forte.

I giochi fantastici dell’inventore, iniziarono a girare senza ruggine, le lezioni della maestra suscitavano sincero interesse di tutti i bambini. I sogni e le idee della ballerina iniziavano ad avere di nuovo presa.

Con il cuore quel gruppetto di sognatori scamparono alla peste dell’invidia.

… e vissero tutti felici e contenti !

…ma che fine hanno fatto i contagiati del regno che vide la nascita della luce di quell’idea “Strabiliante”? Purtroppo, per loro non ci fu più nulla da fare, vissero anni di tormenti, falsità e zizzanie, fino a che non iniziarono a cannibalizzarsi fra loro, seguendo una fine orrenda.
P.S.:Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistite o esistenti è puramente casuale.

Creative Commons License(Questo testo l’ho scritto io, Marco Costarelli. Citare la fonte del blog se dovesse essere usato usato)

Commenti di Facebook

8 Responses

  1. Ammazza che testo ermetico! Marco, non ho parole, è fantastica! La alleghiamo al volantino della prossima rassegna!
    Il cocchiere trasportatore, ahahahaha ….
    Ehi, in effetti mi si stanno arrugginendo un pò gli ingranaggi dei miei giochi fantastici … sarà l’umidità?

  2. Grazie, grazie 😉
    >>> Leo78 Sono anche riuscito a fare il link alla Creative Commons. Così sono sicuro che sono io l’autore del testo !!!
    … tante volte … qualcuno dovesse dire … non si sa mai ;D
    … è ovvio che è tutta fantasia … perchè vedi attinenze con qualcosa di reale?

    >>> emaki81, hai ragione, è un’eredità genetica scrivere fiabe. Fra l’altro questa è un PURO FRUTTO DI FANTASIA !

    >>> Enea, scusa dove la vuoi allegare? Che c’entra scusa? Questo è un testo di PURA INVENZIONE !!!
    Adesso non iniziamo a dire… vedi che ha pure la Creative commons, poi scusa non leggi quello che c’è scritto alla fine.

  3. Maghi, maestre, cocchieri e ballerine…
    Verità o fantasia…buoni o cattivi?
    Come diceva la volpe nel Piccolo Principe: “Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi !”

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Marco Costarelli - Logo -
Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

Categorie