Er Papa nun vo’ er Tango perchè, spesso,
er cavajere spigne e se strufina
sopra la panza de la ballerina
che su per giù, se regola lo stesso….
da “Il Tango e la Furlana” di Trilussa -1914-
Passione, sentimento, sintonia, musica, gestualità; sono solo alcuni dei sentimenti che ispira questo ballo. Un modo di sentire emozioni anche solo nel vedere il movimento di due corpi in sintonia melodica, improvvisare equilibri imperfetti.
Certo che è cambiato il mondo da quando Carlo Alberto Salustri ha scritto questo sonetto satirico contro il Papa che intendeva preferire la Furlana al più sensuale Tango. Non credo che per Francesco possa valere lo stesso sonetto. Lui, secondo me ci pontificherebbe a ritmo del sentimentale ballo argentino.
“Un pensiero triste che si balla” è la riduttiva caratterizzazione di questo stile dove l’improvvisazione e l’armonizzazione tra uomo e donna sono fondamentali per “volare sopra le note musicali”. Il Tango ispira spesso malinconia, muove sentimenti emozionali, è un gioco di sguardi, è musica, è forse calpestare la tristezza, per cercare sintonia. Il Tango è un ballo dai contrasti evidenti, è il rosso e il nero, è passione, tenacia e calore.
Una melodia inusuale che acuisce i sensi umani. Questo ho inteso dai miei amici tangueri di una vita, Matteo, Leonardo, Olha e Sara con la loro “Pasiòn Tango”. Questo trasferiscono i loro corsi, iniziati in tantissime località fra le province di Macerata ed Ancona. Le prime lezioni sono gratuite e sono molto interessanti; sicuramente l’intero corso sarà molto proficuo perché ottimi sono gli insegnanti.
Soprattutto, la bellezza di questa gente sta nella passione che infondono e dalla coesione del gruppo che sono riusciti a creare.
No responses yet