Aumentano i prezzi, cala il potere d’acquisto, e sono sempre più numerose le famiglie costrette a ricorrere ai prestiti per gli acquisti dei beni di consumo: al punto che lo scorso marzo l’ammontare dei crediti al consumo si é avvicinato fortemente ai 100 miliardi di euro (97,091), con una crescita, rispetto a due anni prima, di oltre il 28%.
Girando per la rete, leggo che in molti scrivono della morsa economica, in questo stralcio di articolo che ho preso dall’Ansa si evince come oggi la nostra società sia stretta da debiti che oltre ad essere pubblici è oramai una piaga anche privata che ci accompagna nella vita di tutti i giorni. Colpisce tutti, indiscriminatamente. Si da la colpa a noi stessi, alla pubblicità, al sistema, in molti su internet parlano di signoraggio. E’ difficile determinare, secondo me, le cause di tutto questo. Ma sicuramente il sistema in cui viviamo oggi soprattutto qui in Italia, dal più piccolo Comune al grande Ministero, spesso non agevola vie risolutive semplici. Perchè tutto è estremamente macchinoso e complesso.
Eccoci tutti qui. Indebitati tutti, ma nessuna via di uscita è possibile? Io credo di si. Sta in noi nel coraggio delle azioni intraprese. Nel riuscire o quantomeno, cercare di pensare e, soprattutto, fare le cose in modo positivo e credendo in ogni cosa si porti avanti. Senza sotterfugi. Ricominciare ad essere italiani, quel popolo che ha insegnato al mondo la cultura del bello, dell’arte, la culla del Rinascimento. Ritornare ad essere un paese di Santi, Poeti e Sognatori. Un mondo che vede la soluzione economica prima di tutto, anche prima di vedere e valutare l’uomo e lo schema delle sue potenzialità di ragionamento, individuali e non individualiste, non è possibile.
Allora ricominciamo da qui. Un mio amico oggi mi ha detto: “Sono le soluzioni dei problemi piccoli che evitano le rotture insanabili”. Credo proprio che abbia ragione. Grazie Tullio.
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