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Un’espressione dialettale delle zone del centro Italia, quelle del terremoto, che in alcuni paesi del maceratese è un modo anche per mostrarsi stupiti, a volte, addirittura usato in termini affettivi. A pensarci bene è il contrario esatto dell’espressione cinematografica western del vecchietto fuori casa che esclama: ‘Che mi venga un colpo se quello non è il vecchio Sam!’

Strani questi del centro Italia, ti mandano i colpi per affetto, ‘grezzi come le scorze de cerqua’ (altra espressione tipica), ignoranti come i somari, ma tutto sommato, gente di cuore.

A Charlie Ebdo però un colpo non so quanto glielo manderei in modo affettuoso per i disegni che fa. A certi francesi non basta dimostrare la loro becera ignoranza sui punti di contatto tra le zone terremotate ed il loro modo di vivere con la pasta scotta di contorno alla carne, o la baguette sottobraccio che prende del sudore d’ascelle.
A questi qui se gli ricordi che hanno per simbolo nazionale, un mega condono edilizio, magari si offendono pure. Magari nemmeno conoscono il Ciauscolo di Visso questi francesi anomali, non so se lo sanno che è un salume con aspetti storici comuni per la sua spalmabilità molto simile ad alcuni patè. A quei francesi come Charlie Ebdo non serve dire che dimostrano ignoranza paritaria a quella dei media italiani o forse, superiore. Falsi satiri affini l’establishment, usano ironia pungente contro i deboli.
A questi europeisti di comodo non occorre ricordare che il problema dell’instabilità africana, la Libia ecc. era stato risolto da un italiano nato in questi luoghi del terremoto che aveva fondato con Eni, un nuovo modo di vedere il mercato delle materie prime, solidale e non speculativo, a differenza di quanto fanno oggi i nuovi coloni, che portano via materie prime in cambio di briciole ed immigrati.

A quelli come Charlie occorre ricordare solo che i terremotati hanno molti trattori, conoscono l’agricoltura perché vivono a contatto con essa, sono espressione reale del ‘terroir’ che spesso in Francia è sovraesposto. Questa parte d’Italia è semplice e alla mano ma è meglio non farli incazzare. Quindi Charlie la satira indirizzala verso i potenti, la satira si fa per questo e, se il messaggio di quella vignetta intendesse enfatizzare quanta inefficienza abbia mostrato lo stato italiano in queste sciagure, avresti pure ragione!

Charlie siamo sotto carnevale il periodo più satirico dell’anno, non fare la satira coi morti falla contro i potenti inetti che governano sia in Italia che in Francia, Charlie vieni nelle nostre zone tra qualche giorno, ti facciamo vedere come ci prendiamo per il culo in Italia, pensa facciamo delle vignette talmente grandi che si muovono e girano pure sopra i carri trainati da trattori come questo qua sopra.

Charlie però ‘famo a capicce’ che sennò la vignetta a non rimane solo una vignetta.

Ah, un’ultima cosa Charlie, Je suis … che te piasse un corbo!
Con affetto! Marco

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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