Si chiama Virgilio, medico cosentino, quando può prende il primo aereo e parte. E’ stato il nostro vicino di cabina all’andata. Ha due telefoni come da rituale per un libero professionista, un numero è sempre nascosto “altrimenti i miei pazienti …” Virgilio, aspetto giovanile ma sicuramente sui 40 è un italiano affascinato dall’oriente e dalla movida latina. Facciamo un pezzo di strada assieme fino a Puerta del Sol la nostra destinazione madrilena, dove passa il “chilometro zero” a partire dal quale si calcolano le distanze in tutto il paese, in questa piazza la statua emblema della città, un orso che addenta una pianta di “madroño” (corbezzolo). Virgilio ci lascia, ma siamo in contatto, oggi o domani ci si ribecca di sicuro. Lui dice che ha degli amici in città e noi chissà se lo seguiremo. Il nome senza dubbio evoca rassicurazioni… dantesche. Parlo al plurale perchè mi ha accompagnato in questo viaggio Enea un mio amico d’infanzia col quale da sempre si riesce a ridere di cose assurde. Si chiama Najib ed è una guida turistica in Marocco. Lo incontriamo in metro. Arriviamo assieme fino alla Feria de Madrid, ci scambiamo i contatti, fin ora il più interessante. Entriamo in confidenza e lui ci dice che se dovessimo decidere di visitare il Marocco, si adopererebbe oltre che per farci da guida, anche per avere informazioni su alloggi ecc… Fra l’altro la vita in Marocco non è cara … Un pensiero di emozioni d’oriente non sarebbe poi una cattiva idea. Ci scambiamo gli indirizzi, anche lui vorrebbe venire a visitare l’Italia, l’idea di vedere mete alternative fatte di borghi storici lo incuriosce. Penso malignamente “sarebbe forse il primo turista reale …di quella zona” Entriamo in fiera, avanti a noi la mostra è imponente e ordinata. Tutte le zone Spagnole presenti hanno lo stesso metodo di partecipazione che hanno le nostre Regioni in Italia al BIT. Questa congruenza mi fa riflettere molto su come sia elevata la propensione spagnola, e anche in questo siamo molto simili, a comunicare l’identità gastronomica delle varie zone nazionali.
Vedo anche che più vengono comunicate e più diventano di massa, perdendo il fascino della scoperta. Rimango affascinato da un artigiano cubano che fa sigari a mano allo stand di Cuba e, dallo stand dell’Iran, sicuramente identitario.
Prendo una limitata selezione di materiale, anche se sarebbe stato bello riaggiornare la biblioteca turistica che abbiamo in hotel. Arriviamo all’Italia con lo stand ENIT e con la reale disponibilità e la gentilezza dello staff che mi ha accolto preparandomi senza alcun indugio la registrazione per entrare alla “feria” addirittura con una richiesta fatta solamente il giorno prima dopo aver solo perso tempo in Italia da tanti “ma che ce vai a fa?”. Non solo, la stessa direttrice dell’Ufficio si mostra interessata per alcune iniziative che le ho raccontato legate al turismo culturale e soprattutto agli studenti perchè dice, che ha notato quel tipo di richiesta. Mi sale in mente la possibilità di poter allargare l’esperienza di “Musica della Scuola” anche ai ragazzi di Spagna. Siamo gli unici marchigiani presenti, è una bella emozione sentirsi portabandiera “per caso” della propria regione.
Alla sera Movida. Dopo un orientamento generale, cartina, guida sottomano e tentata amicizia del receptionist in perfetto stile italiano, siamo scappati a spasso per locali. Tanta allegria e anche abbastanza ordinata. Gli spazi pubblici madrileni sono anche molto puliti e la metro è sicurmente una delle migliori al mondo. Inizio a entrare in sintonia con la mentalità di una metropoli cosmopolita e molto contagiata dalla moda e dalle tendenze che vengono fuse in maniera armoniosa con stile dell’identità iberica, dandone un risultato davvero emozionante e ricco di stimoli.
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annamoooooo!!!!!!!!!!!!