(L’Idea in mano, Fonte: dalla rete)
Ieri sera con un mio grande amico, facevo due passi per Matelica. Il lunedì di solito il ristorante ha la chiusura di turno e io vado a casa per fare due passi con i miei amici di sempre. Fra battute, scherzi, e una schizzata d’acqua sui pantaloni (che sinceramente m’ha dato fastidio …) il discorso è caduto sulla “creatività” e sui contenuti. Su come gli spunti creativi o, aggiungo io, le cose intrise di contenuto, vengono lasciate morire o non considerate più per niente. Oggi che il mondo ne ha necessità di rinnovarsi e reinventarsi giorno per giorno, noi italiani, o meglio, quella parte di noi che, ha ancora nel DNA questa “scintilla”, viene costantemente sfrattata, fatta emigrare, costretta dal sistema ad andarsene quasi per forza. Perchè non vale più il contenuto ma i “termini della proposta”. E si sà, che dentro una proposta può starci di tutto. Magari ci si infila anche qualche tangente, vai a sapere… Siccome chi ha potenzialità solitamente non vuole sprofondare in questi mezzucci, allora l’unica scelta diviene quella di andarsene.
Se si iniziasse a valutare il succo di un’idea, il suo contenuto, se ne intuirebbe la reale genialità.
Ma questa è una cosa che sembra appartenere sempre meno alla classe dirigente di questo Paese.
Riporto un pezzo di oggi:
(ANSA) – ROMA, 15 LUG – Leader al mondo per il design, secondi alla Cina per esportazione di prodotti creativi, l’Italia eccelle per creativita’ ma non la sostiene. E’ quanto emerge dal V Rapporto di Federculture che mostra un paese incapace di essere competitivo, al 46esimo posto nella graduatoria sulla competitivita’ del World economic forum, con 6mila cervelli che ogni anno emigrano verso gli Usa e un tasso di disoccupazione giovanile che supera il 20%, migliore solo rispetto a Grecia, Croazia e Polonia.
2 Responses
Il problema è che la gente vuole essere protagonista. Tutti vogliono avere i loro 5 minuti di gloria, e pur di ottenerli sono disposti sempre di più a sacrificare il rispetto e l’umiltà. Una volta esistevano parole come “volontariato, collaborazione, stare insieme, creare per divertirsi e condividere” tutte parole che oggi hanno un prezzo ben definito. Nessuno spreca più un minuto della propria vita se non ottiene immediatamente qualcosa in cambio, la logica del tutto e subito insomma. Questo modello di pensiero, ormai coltivato da anni a livello nazionale e oltre, si riflette a partire dalle manifestazioni create dai giovani (zero) fino ad approdare anche negli uffici di grandi aziende, che piuttosto che puntare sulla creatività e l’innovazione, si prefiggono di “fare la concorrenza alla produzione cinese”!
E certo che poi, ad andare in giro con persone inadatte alla vita sociale si rischia anche che la propria creatività scompaia del tutto …
Sono d’accordo…anche se rimango perplessa su “Una volta esistevano parole come “volontariato, collaborazione, stare insieme, creare per divertirsi e condividere” tutte parole che oggi hanno un prezzo ben definito”…di questo non sono proprio sicura…