“Hai bisogno di qualcosa ? Posso esserti utile ?” – “…no grazie, …never mind!”
Così da un po’ di tempo a questa parte inizio le mie mattinate ogni mattina, mentre preparo le colazioni, qui in hotel. Lui un cliente speciale che però è diventato col tempo un mio amico. E’ di origine italiana, anzi proprio un treiese, emigrato tanto tempo fa verso il continente, in Australia a Melbourne per cercare fortuna. Un maestro orafo treiese che lavorava a Treia, ha portato via con se la sua passione tanti anni fa. Non capite che strano effetto possa fare ad un altro marchigiano come me, il poter sentire quel suono strano di accenti e pronuncia, una contaminazione linguistica di marchigiano misto all’inglese.
Una situazione a tratti quasi surreale che è un misto fra orgoglio di essere nato in questa terra e voglia di rivincita. Quella rivincita repressa di un paese, anzi di una provincia intera ancora troppo intrisa di piccole storture e d’invisibilità, ma che grazie a gente come lui, che nel suo campo ce l’ha fatta, ti rende l’orgoglio e quel “… never mind” sinonimo di una modestia reale, di una solidità d’animo propria di molti in questa terra, ti riempie il cuore di speranza e da coraggio. Sono le cose semplici spesso a celare dietro grandi passioni. In questo caso il post è per ringraziarlo di essere stato con noi qui all’Hotel Grimaldi per rivedere una Treia cambiata ma uguale a se stessa, affascinante, equilibrata, strana e controversa. Grazie Franco per avermi dato coraggio.
Grazie per essere ritornato qui. In certi casi mi sento davvero orgoglioso di essere marchigiano.
Grazie Franco
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