Dalla cultura della salvaguardia dell’identità locale al movimento dell’avanguardia “provincialotta”. Dal Louvre a Piazza Garibaldi.
L‘”avanguardia provincialotta” è un movimento di intellettuali, politici, segretari e scribacchini, più o meno fasulli, risultato dell’era contemporanea (ultimi anni) la cui finalità principale è quella di arrivare senza alcuna cognizione di causa al perseguimento di obiettivi più o meno senza senso, tralasciando qualsiasi argomento logico o comunque atto a giustificare la ragione per cui si opera, cercando in via esclusiva di copiare, il più delle volte fallendo con una scimmiottatura, elementi spesso molto più interessanti ed esteticamente attraenti.
Una “cassa da mortu?”, “un ingresso per la metropolitana che non c’è?”. Si rimane allibiti dall’assoluta ed oggettiva “bruttezza” di quella specie di urna di vetro e ferro che riesce, solo con la sua presenza, a far odiare alla gente di Matelica, un tesoro di immenso valore storico ed identitario, come le tracce dei popoli antichi. Si riesce con un solo gesto, in un’impresa difficoltosa e di questo bisogna dare atto a questi avanguardisti. Riuscire a far odiare le tracce che hanno lasciato gli abitanti di queste zone migliaia di anni fa. Riuscire nell’intento di provocare nelle persone “odio” invece che educare ad ammirare e studiare l’arte creata da chi in passato ha tracciato un senso di estetica e di bellezza artistica. Non può esistere alcuna passione o ragionamento progettuale nel disporre una cassa di tale fattezza in mezzo al corso. Una scimmiottatura venuta male della piramide di vetro posta avanti al Louvre. Mi domando, non sarebbe risultata più interessante e sicuramente anche più economica una lastra di vetro posta sul piano della pavimentazione, come ce ne sono dentro i negozi di Piazza Mattei, ma anche in città come Perugia? Oppure una “campana” un po’ più bassa, magari anche senza quella orribile forma a “coperchio di cappotto di legno?”
Non credo che l’intelletto degli architetti, dei politici e degli ingegneri di un paesotto di provincia come il nostro non sia in grado di partorire creazioni migliori di questa che invece riesce ad esprimere esclusivamente la sintesi di una cultura dirigente arida di qualsiasi spunto creativo che sembra al contrario debba essere esclusivamente soppresso a beneficio di un culto esasperato per l’approssimazione. Per cercare di non essere oltremodo polemico, affinchè possano essere prese queste mie considerazioni, come uno sfogo atto a migliorare il senso di ciò che viene fatto al pubblico servizio, propongo una serie di itinerari fra le “schifezze” del nostro territorio fatte negli ultimi anni.
Lo intitolerei “Esempi da non copiare!”
Faremo il pieno di turisti!!!
Che ne pensate?
9 Responses
Bè… io direi che da Parigi a Piazza Garibaldi fino ai sarcofaghi dei faraoni d’Egitto… il passo è breve.. anzi no… lunghissimo… direi improbabile!!!! Ma quando mai!!!!!
Non sono un’esperta di arte o altro…e mi rendo conto che,confrontandolo ai cancelli che c’erano prima,ora sia meglio.ma nonostante tutto ciò mi chiedo:
Perche non proviamo a mandare le foto della vetrina al Louvre? Vediamo cosa ne pensa..
Grazie per i commenti.
@ Volpe Sky: Io sono convinto che sto paesello abbia le sue persone e le sue potenzialità, purtoppo sembra che tutto quello che si fa, debba per forza essere arraffato in maniera così approssimata, come se non riguardasse a nessuno…
@ Lea: sarebbe simpatico mandare le foto al Louvre.
@ Isabella: cosa ti chiedi?
hai ragione marco quello che hanno intenzione di fare è un obrobrio vero e proprio!di piramide del Louvre ce n’è una sola!concordo con te su una lastra di vetro posta sul pavimento come ce ne sono nei negozi di piazza mattei ma anche qui a barletta nel sottosuolo della cvattdreale ed è molto suggestivo perchè sembra di essere sospesi sui resti di quello che c’era prima sotto di noi invece così è solo una “cupola”orribile che sbuca dal terreno in modo grottesco direi non piace neanche a me!ripeto il Louvre è il Louvre non ha eguali!
grande marco hai portato alla luce un altro scempio di matelica sono un branco di mentecatti ma ke ci vuoi fare qui conta solo arrivare primi sulle cose inutili ed essere fashion………
Mi dispiace, ma non ho visto questo splendido esempi di arte contemporanea. Vado spesso a Matelica ma percorro solo la strada che conduce al Teatro per rinchiudermi dentro e non uscirne più fino a notte fonda. A Matelica sinceramente mancava qualcosa di simile. Mi ripropongo di visitarla quanto prima. Quanto costa il biglietto?
Complimenti!!!si devo dire ke hai risaltato la magia della nostra terra….Grazie Marco…
[…] Il senso profondo dell’esser provinciale! November 2009 8 comments 3 […]