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Orte stupisce.

Un posto che per molti (me compreso) ha rappresentato e sicuramente ancora è solo erroneamente un casello di collegamento autostradale per la via di Roma. In realtà la parte antica, il borgo di Orte è un agglomerato di bellezza e storia identitaria.

Uno dei territori della Tuscia viterbese, caratterizzati dagli arroccamenti di naturali depressioni geografiche, colline di tufo innalzate verso il cielo, naturali scrigni identitari nel cuore di un Paese come la nostra Italia, che in questi luoghi riassume la sua essenza.

La familiarità con cui ti accolgono i paesani di Orte è speciale, quell’odore di fresco, che si respira nelle case e nei palazzi ricchi di storie centenarie, è una dolce e piacevole sensazione. La genuinità dei suoi operatori turistici, che trasferiscono reale passione nel trasmettere questi luoghi. Calorosa e genuina l’accoglienza anche all’interno dei cosiddetti “uffici preposti”. E’ difficile che ultimamente io scriva di città o paesi che incontro, perché troppo spesso, purtroppo, c’è poco da scrivere. Orte è diversa, perché mi ha fatto percepire la volontà di far rifiorire e custodire la propria identità, nonostante la crisi, tesori nascosti come la parte sotterranea, sono stati da poco riaperti e resi visitabili grazie anche e soprattutto alla caparbietà di volontari, siano essi amministratori che cittadini comuni. Quando l’ho visitata, ho potuto osservarne il fascino sotterraneo; lunghi e stretti cunicoli che tagliano invisibili il centro storico, “il Prosciutto”, chiamano così i paesani il loro centro storico, per la particolare conformazione oblunga che ricorda la “coscia” del maiale.

Opere interessanti punteggiano l’interno della città vecchia, sollevata e allo stesso tempo protetta da maestosi tronconi di roccia che la innalzano con discreta eleganza, colonne naturali a protezione dei canoni di una millenaria bellezza italiana.

Orte antica vanta una continuità di vita dalla fine dell’età del Bronzo (XII sec. a.C.) fino ai giorni nostri. Nel corso di quasi 2500 anni di vita, sono state ricavate la rete di rifornimento idrico (cunicoli, cisterne, pozzi) e di evacuazione delle acque reflue, i magazzini, i depositi, le cantine, le stalle, le colombaie, alcuni vani di abitazione, i laboratori artigianali (per la lavorazione di lana e canapa), i lavatoi, le fontane, i triclini estivi, i vivai e i luoghi di delizie di giardini privati.
Un itinerario guidato riunisce i luoghi di maggiore interesse culturale dove il visitatore viene condotto alla scoperta di questi monumenti del sottosuolo urbano.

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Per info e prenotazioni (a cura dell’Ass. Culturale Veramente Orte)

Cell. 348.7672750
E-mail: visitaorte2@gmail.com

(Per questo pezzo voglio ringraziare in particolar modo il sindaco di Orte Moreno Polo, l’instancabile Luca Riccardi. Grazie a Patrizio per la selezione delle foto che ho scattato)
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2 Responses

  1. Orte è veramente bella. Ci sono stata con la mia famiglia tempo fa. Mi sono ripromessa di andare per visitare la parte sotterranea.

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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