Iniziano a passare i giorni, dopo le scosse fortissime e la sensazione di continui movimenti sotto al culo anche quando fai la cacca. Alla tv parlano solo di questo. Allora esci, ti fai un giro per il paese perché casa ancora regge bene per fortuna oppure per miracolo, chi lo sa… Vedi le facce stanche della gente che è straziata da questi giorni infiniti. Le forze dell’ordine fanno il massimo, gli ingegneri per l’emergenza, i vigili del fuoco stanno lavorando senza sosta nonostante la politica dei soliti piccoli che montano polemiche sul referendum ma non dicono un cazzo per i moduli provvisori arrivano troppo tardi se per natale! Occorre creare una rete fra chi mantiene i propri animali e le proprie campagne, acquistare subito i prodotti o chi può aiutare seriamente questi piccoli agricoltori di montagna prima che arrivino domani le multinazionali a portarsi via pezzi di territorio. È francamente insopportabile! Le fragili economie agricole di montagna, con i loro abitanti al mare come fanno a sopravvivere senza chi li governa ogni giorno? L’unità di idiozia politica di questi giorni è imbarazzante, dal premier ai galoppini di vari movimenti che invece di far leva su questioni fondamentali come avere un rifugio provvisorio immediato per continuare la vita in questi luoghi, montano cagnare sul referendum e compagnia bella.
Spero tanto che quanto scrivo possa arrivare a chi di competenza e abbia il semplice effetto di dimostrare che nell’emergenza vengono prima le persone poi le cose! Nonostante le botte queste tradizioni identitarie centenarie non possono essere spazzate via da una scossa!
Ps. Ho messo l’immagine della chiesa delle Anime del suffragio di Matelica perché è caduto il crocefisso. Possono cadere i simboli ma non le coscienze!
No responses yet