1955 – Enrico Mattei ruppe il cartello petrolifero delle 7 sorelle americane offrendo all’Iran non più il 50-50 classico dello schema anglosassone, ma il 75%, trattenendo per l’ENI il 25%. Fu accusato dal New York Times di avere rotto gli equilibri del mercato dei prodotti petroliferi scavalcando gli interessi di grandi compagnie petrolifere e compromesso futuri equilibri politici.
Oggi il mediterraneo è in fiamme e l’Europa è muta, ed il costo del carburante è alle stelle. Non so voi ma io vivo nel dubbio che, stremati, quei popoli, fra le invasioni di profughi in Tunisia, (altro paese in rivolta) gli esodi verso i confini della Libia, e gli sbarchi a Lampedusa, arrivino ad organizzarsi e far blocco contro chi, esclusa la parentesi Mattei, ha fatto affari sottraendo materie prime per decenni, pilotando talvolta sostegni o delegittimazioni di regimi autoritari al solo scopo di aumentare “approvvigionamenti di benessere” a discapito di chi, però oggi l’alternativa se la sta creando.
Credo che una gran parte di questo benessere di cui ci siamo vantati fino ad oggi, viziato dalle forze del mercato, lo dobbiamo anche anche a cittadini sfruttati e che oggi nonostante tutto ci chiedono solo solidarietà. In questo scenario facilmente comprensibile non si può rimanere muti, e impassibili perché un atteggiamento del genere non farebbe altro che accelerare inevitabilmente il declino dell’occidente come lo intendiamo oggi.
Dovremmo pretendere azioni solidali con queste genti che vogliono una loro libertà, una loro democrazia.
Perché nel nostro egoismo non possiamo continuare a pensare questi popoli come extracomunitari da 3° mondo, o “lava vetri” del futuro, perché non sarà questo l’epilogo della dignità di questi stati. Dobbiamo e possiamo riflettere sui fatti da cittadini, possiamo iniziare da qui, dall’Italia, dalle terre del Rinascimento, dell’arte e della cultura, da dove Mattei ha attinto in passato forza lavoro cominciando il primo processo di globalizzazione ed esportazione di “Know How” imprenditoriale e solidale nel rispetto dei ruoli e degli uomini.
Facciamo qualcosa prima che si apra questo “Vaso di Pandora”
No responses yet