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Facciata della chiesa di San Michele Arcangelo e la piazza
Facciata della chiesa di San Michele Arcangelo e la piazza

Facciata della chiesa di San Michele Arcangelo e la piazza

Una bella scoperta della ciociaria.

Boville Ernica, veduta del paese

Boville Ernica, veduta del paese

 

Un paese con poco meno di 9000 abitanti, tra Frosinone e Cassino, dentro la Ciociaria.
Un posto di quelli che raccontano l’italia nascosta, ma sicuramente la più vera.

Boville (dal latino “Bovis Villae”, “cittadina del dio bove”) è il nome che il paese acquisì nei primi del novecento, prima era chiamata Bauco.

Boville a mio avviso, passeggiado sui vicoli di sampietrini dove si affacciano le insegne retrò e ben messe dei non tanti locali del centro storico, richiama alla mente, quei paesi bohemien, non solo per il nome che suona come un francesismo, ma per quella certa aria di calma ed eleganza che le mura riescono a trattenere.

Mosaico di Giotto

Mosaico di Giotto

Scoprendola infatti la cittadina mostra una sorta di eleganza genuina, la piazza è particolare e tiene affiancate due forme di chiese, di cui una oggi ospita, nella facciata, il monumento ai caduti della grande guerra e l’altra, è la chiesa di Michele Arcangelo. Poco lontano merita assolutamente una visita la chiesa di San Pietro Ispano con la bella cappella Simoncelli dove si trova addirittura un mosaico che raffigura un mezzo busto di angelo eseguito da Giotto.

Tornando nella piazzetta centrale del paese, all’ombra dei campanili, ad angolo con l’imbocco della via per il Comune, c’è la bottega di alta sartoria di Roberto Cervoni.

Un artigiano che merita veramente di essere raccontato per la grande accuratezza che opera nel confezionare le sue creazioni su misura prevalentemente da uomo.

Cervoni con un capo appena realizzato, dove ho lasciato gli occhi

Cervoni con un capo appena realizzato, dove ho lasciato gli occhi

Una bottega di alta scuola sartoriale, must di eleganza immersa nel centro della catena dei monti Ernici. I tanti passaggi per creare un prodotto di alta scuola artigianale, che vede committenze di altissimo profilo, ma per motivi di privacy non posso elencarle.

Molto interessante e non eccessiva anche la proposta gastronomica del territorio, dove non mancano riferimenti culinari propri della Ciociaria; merita una citazione particolare l’olio extravergine di oliva che qui si produce, Boville infatti, fa parte dell’associazione nazionale “Città dell’olio“. Vino interessante è il “Cesanese del Piglio”.
Insomma Boville Ernica è sicuramente una bella scoperta ed una tappa immancabile in un viaggio dentro la Ciociaria, oltre ad essere anche “Uno dei Borghi più belli d’Italia”
Luogo inaspettato e senza dubbio piacevole, dove si respira ancora il vento di un’Italia calma che viaggia ancora, e per fortuna, al ritmo delle sue stagioni.

p.s. ringrazio di cuore il vice Sindaco Antony Astolfi per aver contribuito con interessanti informazioni e con alcune foto.

Informazoni:

Comune, Pro Loco

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3 Responses

  1. Bravo! Se una delle professioni del futuro è quella del “paesologo” sei sulla buona strada.
    Vai avanti e magari, perché no, scrivici un libro. Auguroni Elisa.

    • Grazie mille, a quella del ‘paesologo’ non ci avevo ancora pensato… però non male come idea. Auguri a te.

      • Il migliore esperto italiano di paesologia è Franco Arminio, un personaggio molto interessante e potresti contattarlo.
        Io sono matelicese come te, anche se vivo lontano da tanti anni.
        Bene parlare della Ciociaria ma anche le Marche ha dei posti incantevoli. Perché non lavorare anche su questi? Auguroni, Elisa

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Perché questo blog

Questo blog è nato per la passione di assaporare, vivere e mettere a frutto esperienze, di cose, di luoghi ma soprattutto di persone, che ho potuto incontrare, percorsi che ho battuto, da solo o insieme ad altra gente.

Sono appassionato di arte, ogni tanto dipingo, “invento” oggetti, qualche cimelio provo a restaurarlo.

La mia passione grande che provo a condividere in questo blog, è quella del racconto anche attraverso le immagini.

Ho una grande passione per la cucina di territorio e per i prodotti identitari e rispetto chi, senza ipocrisie li tutela, perché sono una grande forma d’arte.

Sono in grado di stilare progetti e strategie di comunicazione integrata, conosco i meccanismi del Marketing Territoriale, perché è lo strumento con cui riuscire a condividere al meglio l’unicità che hanno determinati paesi, luoghi e paesaggi, che spesso visito per meravigliarmi della loro essenza semplice e straordinaria.

Ho redatto progetti importanti che hanno raggiunto gli obiettivi prefissati.

Ho la ferma convinzione che le “identità particolari” siano qualcosa di prezioso da tutelare e proteggere finché saremo in tempo a farlo.

La tecnologia ci da la possibilità di essere tutti più connessi, ma troppo spesso oramai, ci fa dimenticare la sostanza delle piccole cose, dove si cela, viceversa, la bellezza e la forza meravigliosa del racconto.

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